Scommesse, da Fagioli a Zaniolo: i giocatori rischiano 3 anni di squalifica (senza collaborazione o patteggiamento)

A colpa accertata, la collaborazione con le forze dell’ordine può diventare uno strumento decisivo

Scommesse, da Fagioli a Zaniolo: i giocatori rischiano 3 anni di squalifica (senza collaborazione o patteggiamento)
di Alberto Mauro
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Sabato 14 Ottobre 2023, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 14:16

Sul piano penale, al momento i rischi sono relativamente contenuti, mentre è quello sportivo che preoccupa di più. In attesa di ulteriori sviluppi da parte della Procura Federale, al momento i fascicoli aperti coinvolgono Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali. Mentre Nicola Zalewski, quarto giocatore annunciato da Fabrizio Corona, non risulta iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Torino. La domanda che inizia a circolare sempre con più insistenza negli ambienti calcistici è quanto possano rischiare i giocatori coinvolti nella vicenda delle scommesse illegali, e dipende ovviamente da diversi fattori: che tipo di scommesse sono state effettuate, su quali eventi sportivi e l’eventuale collaborazione con le indagini in corso. Se Giuseppe Chiné dovesse accertare la violazione dell'art. 24 del Codice di giustizia sportiva (divieto di scommesse sul calcio da parte di tesserati) la sanzione potrebbe essere di una squalifica non inferiore ai tre anni (fino al caso più estremo: la radiazione).

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Le indagini

A colpa accertata, la collaborazione con le forze dell’ordine può diventare uno strumento decisivo, regolamentato dall’art. 128.

In caso di informazioni ritenute utili (come ad esempio quelle fornite da Nicolò Fagioli in Procura) lo sconto può essere superiore al 50% della pena. Anche la via del patteggiamento può “ammorbidire” un’eventuale sanzione, il Codice di giustizie sportiva lo prevede in due casi. Nel primo precedentemente all'atto di chiusura dell'indagine con riduzione della pena del 50%. Nel secondo post deferimento, ma ante causam. In questo caso con uno sconto di un terzo della pena. L’eventuale squalifica chiaramente vale per l’Italia e l’estero, dunque immediatamente estesa a qualsiasi competizione nazionale e internazionale.

 

Mentre difficilmente rischiano di esserci conseguenze anche per i club di appartenenza dei calciatori. Ieri la Juventus ha chiarito la sua posizione con un comunicato ufficiale: «In merito a quanto riportato da alcuni organi di informazione Juventus FC precisa che non appena ricevuto notizia di un possibile coinvolgimento del proprio tesserato Nicolò Fagioli sul tema delle scommesse ha immediatamente e tempestivamente preso contatto con la Procura Federale della FIGC». Una mancata denuncia da parte di dirigenti, società o compagni potrebbe essere punita solo di fronte a evidenza di conoscenza della scommessa. Mentre sul piano penale il rischio è relativo, essendo coinvolti da utenti ma non organizzatori, la possibile sanzione dei giocatori coinvolti non andrebbe oltre una multa

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