Roma, un pomeriggio tra sorrisi e stupore in un Olimpico così mai deserto

Roma, un pomeriggio tra sorrisi e stupore in un Olimpico così mai deserto
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Domenica 20 Dicembre 2015, 20:56 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 00:11
Uno stadio vuoto, come forse mai è accaduto in tanti anni quando in campo c'è la Roma. Un Olimpico che ormai sta abituando a mostrare il suo vestito azzurro, quello dato dal colore dei seggiolini desolatamente vuoti. Pochi tifosi, i soliti fedelissimi e gli abbonati che, incuranti di qualsiasi forma di protesta, sono sempre lì, sugli spalti a seguire le sorti di una squadra che, nonostante i tre punti presi, resta bisognosa delle bombole d'ossigeno per andare avanti.
Quell'ossigeno chiamato vittoria o entusiasmo, di cui hanno bisogno anche, o forse soprattuto, i tifosi della Roma, che anche ieri hanno vissuto un pomeriggio quasi surreale in un Olimpico che offre un'immagine di se inconsueta. "Vedere lo stadio così vuoto mi immalinconisce. Non avevo mai vissuto un'esperienza così neppure in stadi più piccoli. E' un peccato, perché con il calore della gente sugli spalti, le emozioni sono tutta un'altra cosa...", spiega Elena, sugli spalti grazie all’iniziativa “Extra - Allo stadio con Sky", dedicata ai clienti da più di 1 anno con Sky Sport o Sky Calcio.

"Aver visto la Roma tornare a vincere è stata comunque una grande gioia", aggiunge Nicole, giovanissima tifosa, "innamorata" di Daniele De Rossi. "Per me ha giocato bene e sono mi sono emozionata, poi, trovarmelo davanti per un autografo. Il volto era ancora un po' teso, ma meno di quanto lo fosse alla vigilia della partita. Speriamo sia l'inizio di un'inversione di tendenza che ci vuole assolutamente". Nel ritorno a successo (che mancava dal derby...) De Rossi ha pagato anche un piccolo dazio: nel firmare gli autografi, il capitano giallorosso ha fatto infatti cadere, rompendolo, il suo smartphone.

La ritrovata (in parte) serenità del post-partita, ha fatto da controlare alla tensione che si avvertiva prima della partita. L'arrivo allo stadio dei giocatori è avvenuto senza sorrisi, qualcuno con la testa bassa e le cuffie rigorosamente sulle orecchie per non avere contatti con la realtà. Poi il riscaldamento, fatto tra l'indifferenza dei pochi presenti e le attenzioni di chi , la fase preliminare del match, l'ha potuta vedere da bordo campo. Poi, i novanta minuti della gara, vissuti tra l'ansia di un risultato che ha tardato a sbloccarsi, la gioia del gol-liberazione di un romano e romanista doc come Alessandro Florenzi, l'abbraccio di gruppo al tecnico in discussione, la sorpresa di un rosso inaspettato a Dzeko e la felicità per il secondo gol, segnato da un giovanissimo della Primavera giallorossa. Infine, la soddisfazione per i tre punti ottenuti contro il Genoa e i sorrisi all'uscita degli spogliatoi per raccogliere autografi e fotografie. 
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