Roma extralarge, Mourinho punta ad un’alternativa per ruolo: obiettivo rosa di 16-17 titolari

Aspettando le definizioni di Wijnaldum e Belotti, servirebbe ancora un centrale in difesa

Roma extralarge, Mourinho punta ad un’alternativa per ruolo: obiettivo rosa di 16-17 titolari
di Stefano Carina
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Mercoledì 3 Agosto 2022, 07:44

«Quando il Milan era in difficoltà ha fatto entrare Tonali e Bakayoko, io ho Darboe e Villar». Era il 31 ottobre dello scorso anno quando Mourinho, a margine del match perso con i rossoneri 2-1 all'Olimpico, si lasciò andare a questa amara constatazione. All'epoca c'è chi la prese come una giustificazione per mascherare il momento difficile (ko ravvicinati con Lazio, Juve e Bodo). Nove mesi dopo ci si è resi conto che era la semplice verità. Lo hanno capito i media, i tifosi più scettici ma lo ha compreso soprattutto la proprietà. La nuova Roma che sta nascendo si sposa con il nuovo calcio, quello delle cinque sostituzioni che l'Ifab ha confermato lo scorso giugno. Parlare ormai di una formazione titolare e di quella delle riserve, rischia di diventare anacronistico. E in effetti ha poco senso quando in una partita un allenatore può trasformare radicalmente l'undici di partenza, inserendo cinque calciatori di movimento.

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LE 5 SOSTITUZIONI
Se questo aumenterà il divario tra le grandi squadre e le medio-piccole, soprattutto in questa stagione dove prima della lunga sosta per il mondiale in Qatar si giocherà praticamente ogni tre giorni, la certezza è che la Roma si farà trovare pronta. Bisogna ancora aspettare la definizione delle trattative di Wijnaldum e Belotti ma al di là dei tira e molla che vedono l'olandese non voler rinunciare ad un bonus di un milione e l'ex granata attendere la partenza di Shomurodov, la Roma che sta nascendo è extralarge. Nei numeri, nelle soluzioni, nella qualità e nelle possibilità di cambiare modulo in corsa. Forse, soltanto il reparto dei centrali difensivi, se la stella polare tattica resterà la difesa a tre, meriterebbe un innesto (nome in pole è Bailly dello United). Kumbulla potrebbe non bastare, sia perché Viña da centrale con il Nizza ha palesato come nel ruolo faccia molta fatica, sia perché Tripi (o Bove) utilizzato in ritiro, non può non essere una soluzione di assoluta emergenza. Per il resto, però, c'è soltanto l'imbarazzo della scelta.
IL GIOCO DELLE COPPIE
Sulle fasce Karsdorp-Celik a destra più Spinazzola-Zalewski a sinistra, regalano quattro calciatori capaci di alternarsi e giocare sia a tre che a quattro.

In mediana, già adesso, il gioco delle coppie è foriera di esperienza e forza fisica con Matic-Cristante e Veretout-Bove. Manca un po' di dinamismo, quello sì. E questo, sommato alla qualità e ai gol, lo dovrebbe regalare Wijnaldum, centrocampista che porta in dote tra club e nazionale 143 reti. Ma è in avanti che Mou può sbizzarrirsi.

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Zaniolo, Dybala, Pellegrini, Abraham e Belotti è un pacchetto offensivo che in pochi in serie A possono disporre. Che si giochi con il 3-4-2-1, con il 3-4-1-2 o il 3-4-3 almeno un paio di questi interpreti, partirebbe fuori, pronto a subentrare. Forse l'unico modulo che garantirebbe d'impiegare più calciatori di qualità, senza perdere l'equilibrio, è il 4-3-3 ma per ora non se ne parla. Avanti con la difesa a tre. E se nel basket è fondamentale il sesto uomo, nella Roma ce ne sarebbe almeno uno per reparto. Immaginate soltanto la possibilità d'inserire a partita in corsa uno tra Spinazzola o Zalewski, Cristante, Zaniolo e Belotti: 4 calciatori che sarebbero titolari in almeno 16-17 squadre in serie A. È questa la forza della nuova Roma: quantità abbinata finalmente alla qualità.
 

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