Roma, Felix di piacerti. Ecco l'ultima scoperta di Mourinho

foto MANCINI
di Ugo Trani
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Venerdì 29 Ottobre 2021, 00:25 - Ultimo aggiornamento: 16:18

«E' un ragazzo in più». Mourinho non ha bisogno di elencare i debuttanti lanciati nella sua lunga carriera. Ormai avrà perso il conto. Di sicuro, durante lo spuntino fatto a fine partita sulle scale dello spogliatoio dell’Unipol Domus di Cagliari(foto subito postata sui social), ha però voluto ricordare la semina delle sue 15 partite con la Roma. In Sardegna, dalla tribuna, ha chiesto a Sacramento di fare conoscere uno dei più giovani del gruppo, il diciottenne ghanese Felix Ohene Afena-Gyan, attaccante della Primavera di De Rossi senior. Non una decisione fine a se stessa. La mossa cambierà la storia del match.

Felix è l’ultimo dei ragazzini messi in campo dallo Special One dall’inizio della stagione (è anche il primo 2003): i centrocampisti Bove e Darboe, anche una presenza da titolare per il gambiano e l’esterno offensivo Zalewski. Nelle amichevoli ha spesso utilizzato anche Tripi. In panchina con il Napoli si è affacciato Missori (il più giovane, classe 2004), e mercoledì sera lo ha sostituito con Volpato (classe 2003 come il ghanese), primo baby della scuderia Totti a essere convocato.


NOMEN OMEN
Felix e non per caso. Era il nome del papà di Mou, il faro della sua vita, l’ex portiere con una presenza nella nazionale portoghese (anche il figlio si chiama José Mario Faria Mourinho Felix). Il talento di Sunyani, dove è nato il 19 gennaio del 2003, è il simbolo del nuovo corso che prevede altre gerarchie nella rosa giallorossa: Mayoral e Shomurodov sono rimasti rispettivamente a casa e in panchina. La virata è stata netta. Anche perché il ghanese, rispetto agli altri pischelli della Roma usati fin qui da Josè, è l’unico ad aver festeggiato l’esordio in serie A e a 18 anni, 9 mesi e 8 giorni. Non il più piccolo, però, a entrare in scena in questo campionato. Scalvini (Atalanta) lo ha anticipato: 17 anni 10 mesi e 13 giorni. Ma il portoghese non si ferma all’età. Di Felix già si fida. Gli piace come si allena, come partecipa e come impara. Lo ritiene utile per far decollare Abraham che ha iniziato a giocare a Cagliari proprio quando, dopo meno di un’ora, è entrato il ragazzino: felice di Felix.

Come lo sono a Trigoria che continua riempire di gioielli la sua cassaforte. Basta pensare che tra i primi 10 giovani che hanno esordito in questo torneo ce ne sono altri tre che arrivano dalle giovanili giallorosse: Ciervo (Sampdoria), Cancellieri (Verona) e Podgoreanu (Spezia).


ANCHE TIFOSO
L’impatto di Felix nel mondo giallorsso è stato rumoroso. Subito gol a raffica. Ha avuto pazienza, quando De Sanctis lo portò nella Capitale lo scorso febbraio intercettandolo all’EurAfrica Academy (pagato poche decine di migliaia di euro, cioè premio di formazione, con contratto fino al 2023), e atteso più di un mese l’arrivo del transfer. Si è presentato alla grande (7 reti in 7 partite ufficiali), tant’è vero che De Rossi lo ha spesso chiesto, per averlo in Primavera, al collega dell’Under 18. E, già a marzo, si è allenato anche con Fonseca. Quest’anno subito 6 gol in 5 partite con la Primavera (sono già 15 in 27 match). L’unico dispiacere, con l’Under 18: il rigore sbagliato nella finale scudetto contro il Genoa a Cesena.

«Per sempre grato, sir. Ti renderò orgoglioso» la risposta del ragazzino a Mourinho dopo l’esordio contro il Cagliari. La prima gioia quando sbarcò dal Ghana: «Un sogno diventato realtà». Anche perché è arrivato qui già innamorato della Roma. Affascinato per la rimonta contro il Barça di Messi il 10 aprile del 2018 all’Olimpico, ritorno dei quarti di Champions. E in rimonta è stata la sua prima storia da romanista, nella notte all’Unipol Domus. Ha ringraziato il club, l’allenatore, l’agente e i compagni. E soprattutto la madre che è rimasta in Africa. «Ti amo mamma».

Eppure ha raccontato che lei lo avrebbe voluto ancora in Ghana, all’Asante Kotoko che è comunque una delle grandi del suo paese. Lui ha scelto l’Italia. Adesso vive con altri coetanei nel convitto della Roma, parla un po’ d’italiano. A Mou si rivolge in inglese. Conosce pure il francese. Indossa la maglia numero 11 con la Primavera e quella con il 64 in prima squadra. Il piede preferito è il destro. Ha fisico e corsa. Fa la seconda punta, ma sa essere centravanti e anche attaccante esterno. Insomma «one more kid», come ha detto Josè. Che oggi, aspettando il Milan, verificherà le condizioni di Mkhitaryan e accoglierà il professor Lempainen, il chirurgo che ha operato Spinazzola (previsto un controllo).

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