Mancini: «Anche in Arabia Saudita ho poche scelte»

Mancini: «Anche in Arabia Saudita ho poche scelte»
di Alberto Dalla Palma
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 10:18

In Nazionale aveva lanciato più di una volta un grido di allarme alle istituzioni. Roberto Mancini denunciò spesso lo scarso utilizzo di giocatori italiani, soprattutto nei grandi club, tanto che volle stupire tutti chiamando Zaniolo quando ancora nella Roma non era entrato nella rosa di Di Francesco e il baby Pafundi, sedici anni, che faticava a scendere in campo con la Primavera del club friulano. Vennero prese per grandi provocazioni, in realtà Zaniolo, prima di cadere in disgrazia per i suoi comportamenti, diventò una pedina importante della sua Nazionale e lo stesso Pafundi giocò un paio di partite entrando nel finale. Ma non solo: l'ex ct convocò a sorpresa Raspadori per gli Europei e spesso ha puntato su Kean credendo nelle sue doti prima che lo juventino finisse in castigo come Zaniolo.

Convocati Arabia Saudita, Mancini ha poche scelte

Adesso, per assurdo, Mancini sta vivendo una situazione ancora peggiore, diciamo ai limiti del disastro perché nella Saudi Pro League, invasa da talenti stranieri, giocano pochissimi arabi, soprattutto nei quattro club che fanno parte del fondo Pif e si contendono il campionato. «Contro il Mali avevo solo quattro giocatori in campo che avevano partecipato alle ultime due giornate con le rispettive squadre», precisa Mancini prima di un altro debutto mondiale, una sorta di avventura al buio. Iniziano le partite del Gruppo G, in cui ci sono il Pakistan (domani la sfida a Lhasa), la Giordania e il Tagikistan: il ct deve provare ad arrivare primo in modo da essere testa di serie nel successivo passaggio, quando 18 squadre verranno divise in tre gironi da sei. Le prime due andranno direttamente ai Mondiali, le altre continueranno a giocare per un posto che verrà reso disponibile da un play off di andata e ritorno. Due anni dureranno queste qualificazioni e la speranza di Mancini è di arrivare dove la sua Italia non aveva ottenuto l'accesso. L'Arabia, al contrario nostro, ha partecipato a Russia 2018 e Qatar 2022. «Ci siamo messi a lavorare, anche dando compiti a casa, pensando al futuro e studiando i giovani perché la situazione è molto complessa.

Voglio portare l'Arabia ai Mondiali ma è chiaro che le difficoltà sono evidenti», ci ha detto l'ex ct azzurro, che ha inserito nel suo staff anche Yaya Touré, icona del Manchester City con cui conquistò la Premier. Gli arabi non giocano, a differenza degli anni precedenti, quindi non sono pronti: una situazione paradossale, quasi un autogol della Federazione in vista dei Mondiali che Riad ospiterà nel 2034. Perché per portare la Saudi Pro Legue ai livelli di Liga, Premier e Serie A i dirigenti hanno aperto le frontiere e il fondo Pif ha investito centinaia di milioni di dollari per portare Ronaldo, Benzema, Neymar, Milinkovic, Brozovic e tantissimi altri campioni che giocavano in Europa. Risultato: gli arabi restano in panchina e quando vanno in Nazionale fanno solo brutte figure.

Il modulo del nuovo ct

Mancini ha perso tre amichevoli contro Costa Rica, Corea del Sud e Mali e ne ha pareggiata una contro la Nigeria. Il suo 4-3-3 è andato a farsi benedire, troppo rischioso importare un modulo così delicato nella rosa di una squadra fantasma. Da domani si passa a una formula simile a quella con cui l'ex numero 10 ed Eriksson vinsero lo scudetto con la Lazio nel Duemila: un 4-5-1 pronto a coprire tutte le zone del campo. «Intanto devo cercare di non prendere gol», confessa e sentirlo dire da uno come lui fa un certo effetto. Via libera ai giovani, che vanno preparati e cresciuti: a ognuno di loro è stato consegnato da un mese un programma da seguire nel proprio club o in privato, allenamenti mirati a trovare il ritmo e la condizione fisica. Nel frattempo la Federazione, come rivela L'Equipe, ha creato un'accademia privata a Salou, in Spagna, dove i giovani Under 19 vengono addestrati e inseriti in un mini campionato con club come Real e Barcellona. I Saudi Future Falcons, così si chiama la selezione, dovranno prepararsi a diventare il futuro dell'Arabia Saudita. Ma il presente non lascia scampo: domani Mancini deve battere il Pakistan e iniziare la sua scalata.

 

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