Mourinho accende il derby, a differenza di quello di andata, quando ha lanciato il fuoco solo nel post partita. Lo accende come una sigaretta. La sigaretta di Sarri. Il post-Roma Vitesse è entrato diretto nel tunnel che porta alla sfida con la Lazio. José scherza (fino a un certo punto) e provoca (come spesso fa per destabilizzare gli avversari, i “nemici” che fanno rumore). Roma si sveglia con il suono delle sue parole, che come al solito esaltano i tifosi della Roma, un po’ meno quelli della Lazio, che però vedono in queste parole una specie di resa da parte dei giallorossi. Non sarebbe derby, altrimenti, Mou lo ha capito e ha cominciato: «Sono contento perché abbiamo passato il turno, meno contento perché abbiamo fatto giocare diversi giocatori che saranno in campo anche contro la Lazio, che ora è a fumarsi le sigarette con Sarri». Boom. Una battuta che colpisce, e che nasconde la verità, cioè che la Lazio ha riposato mentre la Roma, con i noti problemi di organico, no.
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Il messaggio di Mourinho
Questo è un fatto: Roma più stanca della Lazio, era il messaggio lanciato in maniera bizzarra dallo Special. «Mou mette le mani avanti, così se perde il derby potrà dire che la Roma non ha riposato», la vox social.
C’è pure chi prende spunto dalla sigaretta per muovere una critica special, «Mou ha smesso di fumare ormai dal 2010». La sua stella - sembrano dire - si è spenta dopo il triplete, ma forse è un po’ esagerato. Sono le classiche frasi che rischiano di restare alla storia, a seconda del risultato. Se lo perde, diventerà come Zeman che disse che il “derby era una partita come un’altra”. Se lo vince sarà l’eroe, ancor di più di quanto non lo sia ora. Mou parla e lascia il segno, sempre. Come comunicatore non ha già vinto, e non da ora. Domani Sarri risponderà, non ci sembra uno che si tira indietro. Chiamatelo derby, godiamocelo. Senza sigaretta: il fumo fa male.