Milan, scacco matto alla Juventus. Ecco le sette meraviglie di Pioli

Milan, scacco matto alla Juventus. Ecco le sette meraviglie di Pioli
di Salvatore Riggio
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Mercoledì 8 Luglio 2020, 11:28
Una vittoria in rimonta con una personalità d’altri tempi. Il Milan che ha annichilito la Juventus deve tutto a un solo uomo: Stefano Pioli. Sapere che non sarà più lui il tecnico rossonero lascia perplessi un po’ tutti. L’ennesima vittima sacrificale di uno dei tanti innumerevoli progetti del club di via Aldo Rossi, che da sette anni a questa parte non riesce a portare avanti un’idea. I tempi sono sicuramente cambiati, ma se il Diavolo è ancora in corsa per l’Europa League grazie ai 13 punti conquistati su 15 da quando il campionato è ripartito, lo deve al proprio allenatore. Ecco quale sono state le mosse di Pioli che hanno trasformato un Diavolo (all’apparenza?) martoriato.
THEO HERNANDEZ
Il francese è una delle rivelazioni di questo Milan. Un inizio da favola con cinque gol realizzati in campionato, ma qualche disattenzione difensiva di troppo. Invece, Pioli lo sta trasformando anche sotto quell’aspetto. Per essere un terzino completo, Theo Hernandez deve fare bene entrambe le fasi.
KESSIE
È il giocatore che più di tutti ha assimilato il credo calcistico di Pioli. Le prestazioni contro Lazio e Juventus hanno confermato la sua metamorfosi. Milinkovic prima e Higuain dopo ne sanno qualcosa. Annullati dalla sua attenzione tattica. Poi, Kessie può pensare anche agli inserimenti offensivi, come nel 2-2 firmato alla squadra di Maurizio Sarri.
CALHANOGLU
Il turco sta cercando di rendere onore alla maglia (gloriosa) numero 10. Pioli gli ha dato libertà di inventare, affondare, attaccare. Da quando il campionato è ripartito, dopo i mesi di lockdown a causa della pandemia, Calhanoglu ha preso sulle spalle il Milan: due gol e due assist nelle ultime cinque partite.
CASTILLEJO
Assente con Lazio e Juventus a causa dell’infortunio, ma prima di queste partite e prima ancora dello stop del campionato, lo spagnolo ha avuto l’occasione di mostrare davvero le sue qualità e, soprattutto, trovare continuità. Cosa che al Milan gli era sempre mancata. La sua assenza si sente, anche se Saelemaekers sta facendo di tutto per sostituirlo degnamente.
REBIC
Con Marco Giampaolo sembrava un desaparecido, un lontano parente di quel giocatore ammirato in Bundesliga all’Eintracht Francoforte e con la sua Nazionale, la Croazia. Con l’arrivo di Pioli tutto è cambiato. Il tecnico ha lavorato sulla sua testa e sulla sua voglia di rivalsa. Risultato? Con il gol alla Juventus (archiviando del tutto il rosso nella semifinale di ritorno di Coppa Italia) è arrivato a doppia cifra in campionato: 10 gol in 20 partite.
RAFAEL LEAO
Sembrava un investimento buttato al vento, un ragazzo indisponente, un ineducato tatticamente. Appunto, sembrava. Lui è il vero capolavoro di Pioli. Lo ha rimproverato quando bisognava farlo, gli ha dato fiducia quando bisognava concedergliela. Tanto da segnare tre gol nelle ultime cinque partite e sempre subentrando dalla panchina. Lecce, Spal e Juventus le sue vittime.
IBRAHIMOVIC
Di lui conosciamo tutto, il resto è superfluo. Pochi giocatori al mondo riescono a dare una scossa alla propria squadra come sta facendo Ibrahimovic da quando è sbarcato a Milano per la terza volta (seconda sulla sponda rossonera). Rientrato dall’infortunio, che per molti sembrava potesse concludere la sua carriera, ha firmato due gol su rigore, a Lazio e Juventus. In attacco il suo peso è insostituibile. Nello spogliatoio è fonte vitale.
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