Lazio, il veleno in coda: i due punti persi a Marassi in pieno recupero si aggiungono ai 6 dello scorso campionato

La beffa rievoca il Napoli, prossimo avversario. Sarri: il nostro riscatto arriverà dalla rabbia

Lazio, il veleno in coda: i due punti persi a Marassi in pieno recupero si aggiungono ai 6 dello scorso campionato
di Alberto Abbate
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Venerdì 2 Settembre 2022, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 16:28

Il finale torna amaro, la morale stavolta serva da insegnamento. Mai più guardarsi allo specchio. La Lazio disperde i primi due punti a Marassi nel recupero ed è un pessimo presagio. Perché era già successo quattro volte anche l'anno scorso: addirittura sei punti gettati al vento nei supplementari in campionato fra Atalanta (2-2, De Roon), Udinese (4-4, Arslan), Milan (1-2, Tonali) e Napoli (1-2, Fabin Ruiz), il prossimo avversario. Sarri rimane soddisfatto dell'approccio e dello show contro la Samp, giusto. Ma l'1-1 sul gong di Gabbiadini aumenta il rammarico, fa salire il veleno. Nessuna strigliata ieri a Formello, il tecnico punta piuttosto a convogliare la rabbia dell'ultima beffa sul big match di domani sera all'Olimpico: «Dovete essere incazzati. Riscattiamoci subito». La Lazio è rientrata mercoledì notte in charter a Roma, ieri mattina l'immediata ripresa nel centro sportivo. Ora è inutile piangere sul latte versato, piuttosto non deve piovere sul bagnato. E per fortuna sale l'ottimismo sia per il flessore indurito di Romagnoli sia per il taglio alla caviglia di Felipe Anderson. Tutti vogliono stringere i denti come Pedro, resuscitato nonostante le caviglie immobilizzate per scongiurare il peggio. Anche Hysaj è già tornato, ma il retroscena è che si trascina dietro da sei mesi una micro-frattura al costato: il dolore si è riacutizzato dopo uno stop di petto.

MIGLIORAMENTO

Incerottata, ma con un spirito diverso.

Al di là dei peccati di vanità e cattiveria, anche sotto la Lanterna la Lazio ha mostrato l'evoluzione del Sarrismo. C'è una solidità diversa rispetto al passato, migliora il gioco, sale il baricentro. Anche se alcuni nuovi rinforzi devono integrasi ancora meglio (specie Gila e Marcos Antonio) e il palleggio deve diventare meno sterile a favore di un maggior cinismo. I gol realizzati sono la metà dell'anno scorso (6 a 11), ma adesso anche le reti subite (3 a 6), perché c'è più equilibrio davanti e dietro. Dopo quattro gare, i biancocelesti sono imbattuti e hanno comunque un punto in più dell'anno scorso (8 a 7), come non accadeva dalla stagione 2017/18. Anche allora alla quinta giornata era in programma Lazio-Napoli, i ragazzi di Inzaghi incapparono in un brusco ko. Stavolta no, stavolta Sarri vuole invertire il destino e cancellare definitivamente il suo passato.

 

TABÙ E PUBBLICO

Cuore bandito. Abbandonato il Vesuvio, Maurizio da ex ha quasi sempre fallito. Nelle due sfide alla guida della Juventus ha vinto a Torino per 4-3 grazie all'autogol di Koulibaly all'ultimo minuto, poi perso al Maradona per 2-1. Ancor peggiore lo score con la Lazio: due debacle, la prima in trasferta con un terribile 4-0, la seconda già menzionata all'Olimpico con il giro di Fabian Ruiz a un battito dal triplice fischio. È atteso un altro epilogo, una pozione contro il veleno in coda può essere il pubblico. Anche se le restrizioni in Curva Sud (obbligo di Tessera del tifoso) e per i residenti nelle altre regioni non stanno facendo decollare i numeri al botteghino: 8mila biglietti venduti si uniscono ai 24.900 abbonamenti, in due giorni serve un rilancio per riempire lo stadio. Servirà poi uno sforzo anche per l'esordio biancoceleste in Europa giovedì prossimo. Vietata la vendita ai tifosi del Feyenoord: lo ha deciso il prefetto di Roma Piantedosi per «preservare la città da possibili disordini», dopo quanto avvenuto nel 2015 nella sfida contro la Roma, in cui gli ultras olandesi danneggiarono la fontana della Barcaccia, in piazza di Spagna, e scatenarono il caos.

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