La Lazio vince e balza al primo posto del gruppo F di Europa League e ancora una volta a trascinarla ci pensa Milinkovic. Il serbo con un piattone piazzato trova il pareggio, mentre a completare l’opera ci pensa Pedro. Un 2-1 determinante per la squadra di Sarri. Ora contro il Feyenoord basterà anche un punto per avere la certezza del passaggio alla fase successiva, ma l’obiettivo resterà quello di ottenere il primato del girone approdando direttamente agli ottavi di finale.
Milinkovic, miglior partenza con la Lazio
Non pensa ad altro Milinkovic, ormai leader indiscusso della Lazio di Sarri. Senza Immobile ci pensa il Sergente a prendere sulle spalle la squadra, sia con la fascia da capitano, sia trovando il quinto gol stagionale in 16 partite al quale vanno pure aggiunti 7 assist. Da quando è arrivato nella Capitale il numero 21 non era mai partito così bene. Milinkovic segna quasi sempre. Destro o sinistro quasi non fa differenza, anche se all’appello stranamente manca ancora un marchio di fabbrica come il colpo di testa. Sono infatti 19 i centri in modalità aerea da quando è arrivato alla Lazio, 15 dei quali in Serie A come nessun altro centrocampista è riuscito a fare.
Sergej al ritmo di De Bruyne
I numeri di Sergej fanno ormai spalancare gli occhi a tutti e raggiunta la doppia-doppia tra gol e assist nella passata stagione, ormai il centrocampista non vuole più fermarsi. A certificarlo è un ritmo al pari di un fuoriclasse come Kevin De Bruyne. Il numero 17 del Manchester City ha preso parte solo a un gol in più in stagione in tutte le competizioni. Il belga è infatti a quota 13 contro i 12 di Milinkovic, ma Sergej non osa paragonarcisi: «Lui è il numero uno. Io posso solo allenarmi bene per migliorarmi». Detto, fatto. Il serbo si sta pian piano prendendo la scena e il presidente Lotito è sempre più euforico: «Ora vale 120 milioni e ogni mese che passa sale il prezzo».