Tempo di relax, ma anche tempo per riflettere in casa Lazio. Mentre la pausa per il Mondiale prosegue così come le ferie per quasi tutti i calciatori biancocelesti, Sarri continua ad analizzare quanto fatto nella prima parte di stagione. «Siamo piuttosto soddisfatti, ma non ci dobbiamo accontentare. Secondo me possiamo crescere ancora e migliorare», ha dichiarato il tecnico dopo il ko con la Juventus. Da fare cìè ancora molto, ma sono innegabili i tanti passi in avanti.
Lazio, fattore esterni per la corsa alla Champions
Oltre a quello difensivo e delle seconde linee, a crescere tanto è stato pure il rendimento degli esterni. I primi mesi del 22/23 hanno dimostrato che la Lazio finalmente può affidarsi anche alle ali, senza dover per forza dipendere da Immobile e Milinkovic. Non c’è dubbio che l’asse tra il bomber e il serbo resta l’arma principale dei biancocelesti (252 gol e oltre 90 assist in due con la maglia della Lazio). Ma nel momento in cui il capitano è mancato e il Sergente è sceso di rendimento, Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni hanno risposto presente.
La crescita di Zaccagni, Felipe Anderson e Pedro
Niente a che vedere con la passata stagione. Pedro con 4 gol e 2 assist è a due centri e un assist in meno dopo 15 turni di campionato e il girone di Europa League, ma lo scorso anno aveva anche giocato 536 minuti in più. Felipe Anderson - impiegato anche come falso nueve - con 4 gol e 4 assist si è migliorato aggiungendo un passaggio decisivo in più rispetto all’autunno del 2021, ma il salto di qualità lo ha fatto Zaccagni.
L’ex Hellas un anno fa non era ancora riuscito a incidere con la nuova società sia per ambientamento sia per problemi fisici.