Serie A, ecco il fuorigioco semiautomatico: debutterà in Supercoppa il 18 gennaio. Come funziona

Debutterà nella finale della Supercoppa italiana in Arabia Saudita tra Milan e Inter

Serie A, ecco il fuorigioco semiautomatico: debutterà in Supercoppa il 18 gennaio. Come funziona
di Salvatore Riggio
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 13:58 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 12:04

Il calcio italiano è nel futuro. Accade a Lissone, alle porte di Milano, all’International Broadcasting Center, centro di produzione all’avanguardia dove nascono tutti i contenuti di Lega serie A, inaugurato nel luglio 2021. È stato presentato il Saot, il cosiddetto “Fuorigioco Semiautomatico” alla presenza dell’ad di Lega Serie A Luigi De Siervo e del designatore Gianluca Rocchi.

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Debutterà nella finale della Supercoppa italiana in Arabia Saudita tra Milan e Inter, in programma il 18 gennaio, e alla prima giornata di ritorno di campionato, nel lunghissimo turno che andrà da venerdì 27 (Bologna-Spezia ore 18.30) a lunedì 30 gennaio (Udinese-Verona ore 20.45). «Ribadiamo che si tratta di una scelta che la Lega calcio ha fatto in tempi non sospetti: siamo la prima Lega che ha adottato la Goal Line Technology, il Var e adesso il Fuorigioco Semiautomatico. È frutto di un lavoro durato vari mesi, testata in varie situazioni. Debutterà nella finale Supercoppa italiana. È un punto di qualità assoluta: un investimento costante nel tempo che tende ad arricchirlo, vorremmo risolvere in tempo reale qualsiasi tipo di curiosità. Abbiamo iniziato a investire su questo sistema un anno e mezzo fa.

Il famoso caso-Candreva con questo non sarebbe accaduto: queste camere sono settate per avere il campo coperto nella totalità dell’ampiezza », le parole di Luigi De Siervo. E ancora: «Quanto è costato? Molto caro. Parliamo di un investimento superiore al milione di euro». Come è ormai noto, il sistema si basa su 12 telecamere (otto dell’occhio di Falco e quattro del Broadcaster) e traccia il giocatore in 29 punti diversi, dal naso all’alluce. La parte umana entrerà in gioco nel momento in cui ci sarà da decidere se il fuorigioco è punibile o no, quindi se attivo o passivo. «Abbiamo fatto molte esercitazioni nell’ultimo periodo, su tantissime partite in parallelo offline. È un aiuto importante: non è solo una questione di tempo ma di accuratezza della decisione e poi viene il tempo, che verrà accorciato. Servirà sempre la parte umana: è uno strumento in più che accorcia i tempi e riduce gli errori; ci costringerà ancor di più a utilizzare i Var di alto e altissimo livello. La specificità dei ruoli è fondamentale così come la separazione delle carriere: fare l’arbitro e fare il Var sono due cose totalmente diverse e con l’avvento del Saot sarà ancora più marcata. Per arrivare alla decisione finale c’è sì l’immagine ma anche la competenza del Var e dell’Avar, quindi della persona dietro la macchina che decide se è punibile oppure no. Si parte dal momento del rilascio del pallone e poi si calcola. Se c’è un impatto? Lo decidono, se punibili, le persone e quindi il Var e l’Avar. Ho chiesto ai ragazzi di impegnarsi: perché una Ferrari va saputa usare. Se ti danno uno strumento da 100 devi saperlo usare da 100: sennò non lo usi», ha detto il designatore Gianluca Rocchi.

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