Roma-Lazio, la prima volta senza Mou e Sarri. José lo vedrà da Londra, Maurizio in Toscana

Gli ex allenatori lontano dal derby dopo anni vissuti da protagonisti

Roma-Lazio, la prima volta senza Mou e Sarri. José lo vedrà da Londra, Maurizio in Toscana
di Alberto Dalla Palma
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Venerdì 5 Aprile 2024, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 09:48

Nessuno se lo sarebbe mai immaginato. Mou chiuso nella sua residenza di Londra, nel quartiere di Belgravia, zona elegante di grandi ambasciate e bella vita. Sarri nella sua villa in collina, tra Figline e Piandiscò, nel cuore del Valdarno. Entrambi davanti alla tv, distanti dall'Olimpico e dalle loro panchine: dopo quasi tre anni di derby, in campo e fuori, non correranno più verso le curve che hanno infuocato per mesi. Certo, forse per José è anche una liberazione, considerando i suoi numeri contro la Lazio: quattro sconfitte, un pareggio e una sola vittoria, seppure splendida e convincente (3-0, doppietta di Abraham e gol di Pellegrini) ma datata 20 marzo 2022. Sembrava un incubo, lui che ha vinto tutto, di tutto e dappertutto: come se qualcosa si inceppasse quando incontrava Sarri, mai così rimpianto come oggi, alla vigilia, tra i tifosi biancocelesti. Mau era diventato una garanzia, quasi un'assicurazione sulla vita perché aveva capito il senso del derby a tal punto che in quella partita riusciva anche a modificare lo spartito della squadra, evento più che mai raro per l'allenatore toscano.

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IL DUELLO

L'ultima sfida il 10 gennaio scorso, in Coppa Italia: nessuna rivincita, ma comunque un quarto di finale deciso ancora una volta da Zaccagni, sfasciato da Gatti e assente domani.

In quel momento aveva iniziato a scricchiolare la panchina di Mourinho, esonerato il 16 dello stesso mese per assumere Daniele De Rossi, l'unico che avrebbe potuto raccogliere un'eredità così pesante senza subire il contraccolpo. A marzo, dopo la sconfitta casalinga contro l'Udinese, è toccato a Sarri lasciare la Capitale, all'improvviso. Dimissioni irrevocabili, prima di ritirarsi in Toscana per affrontare i suoi problemi personali. Un atto di grande coraggio e dignità, oltre che di riconoscenza: sul tavolo ha lasciato un contratto di un anno, da quattro milioni netti. Aveva capito che sarebbe stato inutile andare avanti così, con una squadra che non riusciva più a seguirlo e un presidente sempre più interessato agli affari suoi piuttosto che a quelli della Lazio. Se ci pensate il destino di Mourinho e Sarri si è incrociato spesso, in questi tre anni: il 4 maggio 2021 l'annuncio del portoghese alla Roma, dopo che il nome più chiacchierato era stato proprio quello di Mau; il 9 giugno successivo la risposta da Formello con l'assunzione del Comandante al posto di Inzaghi. E poi le liti con i rispettivi ds: Tiago Pinto da una parte e Tare dall'altra, oltre a uno sconfinato amore corrisposto per le curve, Sud e Nord.

Ora toccherà a De Rossi, già icona della Roma, e a Tudor, il sergente di ferro a cui verrà affidata la ristrutturazione di una rosa tra le più vecchie e consumate della serie A. Il derby in televisione, dunque, tra Londra e il Valdarno, pensando al futuro. Mourinho a Portimao, in occasione della MotoGp, ha già annunciato pubblicamente che tornerà in campo a luglio, dopo gli Europei. Sarri lo ha confidato solo agli amici e si è già liberato del contratto che lo legava alla Lazio fino al 2025. Entrambi in corsa per un posto in Premier oppure per una fuga in Arabia: dipende se gli obiettivi saranno sportivi oppure economici. Per Mau si è parlato della Fiorentina, al posto di Italiano, ma nelle ultime ore sono salite le quotazioni del più giovane ed economico Palladino. Per Mou è stato tirato in ballo addirittura il Napoli ma è più probabile un ritorno in Premier: in prima fila il Liverpool, che deve sostituire Klopp, ma occhio anche allo United, dove Josè è già stato, perché Ten Hag verrà liquidato. Non è da escludere nemmeno uno sbarco in Bundesliga, per un'operazione alla Ancelotti: vincere dappertutto e quindi passare al Bayern di un Tuchel in disarmo. Opzioni valide anche per Sarri, che con il Chelsea ha vinto l'Europa League, anche se forse Mau preferirebbe restare in Italia per un progetto giovane e ambizioso. Attenzione al Bologna in Champions, se svanirà davvero la Fiorentina, già sua possibile metà dopo l'addio alla Juve.

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