Roma-Lazio, domani il derby tra cori e adesivi antisemiti: è allarme. La comunità ebraica: «Stop alla partita»

Preoccupa il clima tra le due tifoserie

Roma-Lazio, domani il derby tra cori e adesivi antisemiti: è allarme. La comunità ebraica: «Stop alla partita»
di Alessia Marani
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Venerdì 5 Aprile 2024, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 09:48

L'Olimpico è da sold-out: sugli spalti ad assistere a Roma-Lazio domani alle 18 saranno in 65mila. Ma gli occhi della città sono sulle misure di sicurezza. Perché da una parte c'è la Comunità Ebraica che chiede lo stop della partita, «fermare il calcio perché così poi saranno i tifosi per bene a ribellarsi alle frange estremiste», come tuona Daniele Massimo Regard, assessore alla Memoria della Comunità romana, infuriato per gli adesivi antisemiti con cui gli ultrà giallorossi stanno tappezzando un quartiere dopo l'altro; dall'altra a preoccupare è il rischio di ritorsioni e vendette incrociate dopo i fattacci, dentro e fuori lo stadio, avvenuti nella stracittadina di Coppa Italia del 10 gennaio. In quell'occasione nel pre-partita le gradinate dell'Olimpico furono teatro di una pioggia di lanci di petardi e "bomboni": due i tifosi rimasti feriti. Non solo. Una bottiglia colpì in campo il calciatore della Roma Edoardo Bove (identificato e arrestato l'autore) mentre nel dopo partita un 24nne venne colpito all'addome da una coltellata durante l'assalto di cinque laziali al Coverclub di Prati, tutti poi identificati e denunciati dalla Digos. Episodi che insieme ai cori razzisti contro Lukaku decretarono la chiusura della Curva nord e dei Distinti per un turno, almeno 16 i daspati.

Adesivi antisemiti a Portonaccio: Hitler e Mussolini con la maglia della Roma, la mascotte della Lazio con il pigiama a righe

FERMENTI

Ma che cosa agita le due tifoserie? Nella lente delle forze dell'ordine ci sono "cani sciolti" della Nord della Lazio, ragazzi molto giovani, emergenti, dopo il repulisti di daspo e arresti negli ultimi anni per reati da stadio e droga tra le fila degli storici ultras. Ma a destare l'attenzione degli investigatori sono anche transfughi non domi degli ex Fedayn, lo storico gruppo che aveva sede in Curva Sud in alto a sinistra. Dopo l'onta subita del furto della "pezza" (lo striscione) il gruppo è andato, come da copione secondo le regole non scritte del mondo ultrà, in frantumi. Molti sono confluiti nel Gruppo Quadraro, altri cercherebbero nuovi spazi. A modo loro. Spazi e riflettori. Questi ultimi sono tutti per gli autori degli adesivi che raffigurano Mr Enrich, simbolo degli ultras della Lazio, che viene accompagnato, con il pigiama a righe biancocelesti, nel lager di Auschwitz da Hitler e Mussolini che invece indossano una maglia della Roma. Immagini che riportano alla mente altri fotomontaggi della vergogna. Come l'adesivo di Hitler con indosso la maglietta della Roma dello scudetto dell'83 comparso l'anno scorso, in occasione della giornata della Memoria. Sette anni fa, invece, destò clamore la vicenda degli adesivi di Anna Frank sempre impersonata con la maglia giallorossa affissi dai laziali in Curva Sud. Dodici, allora, gli ultrà denunciati per istigazione all'odio razziale.

LE INDAGINI

I nuovi adesivi sono comparsi al Tiburtino e alla Magliana, piccoli e grandi sono stati affissi sui pali stradali ma anche impressi sui parabrezza dei motorini. La polizia sta dando al caccia alla stamperia. La loro diffusione appare una sorta di pericoloso assaggio in vista del derby per il quale saranno schierati nelle 24 ore mille agenti tra poliziotti, carabinieri, finanzieri oltre ai vigili urbani. Per il sindaco Roberto Gualtieri, a proposito delle immagini ma anche dei cori antisemiti che stanno girando sui social delle tifoserie, «non bisogna avere nessuna sottovalutazione o indulgenza verso l'utilizzo di una ideologia criminale». Mentre per Giovanni Malagò, presidente del Coni, «condannare certi atteggiamenti è fin troppo poco». L'Osservatorio sulle manifestazioni sportive ha assegnato il "rischio 4", il più alto, per il match di domani e oggi in Questura si terrà un nuovo tavolo tecnico per approntare le ultime misure della security volte anche a intercettare l'arrivo delle rappresentanze gemellate dal resto d'Italia e da oltre confine: gruppi sempre pronti a solidarizzare nella mischia o a prestarsi per vendette conto terzi. Sorvegliati speciali pub e piazze di ritrovo della movida: Ponte Milvio, Trastevere e Campo de' Fiori.
Alessia Marani
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