Milan-Inter, è la notte delle stelle: se stasera l’Inter batte il Milan conquista lo scudetto e il 20° campionato della storia

Dopo aver perso gli ultimi cinque derby, l'allenatore rossonero proverà a fermare i nerazzurri

Milan-Inter, è la notte delle stelle: se stasera l’Inter batte il Milan conquista lo scudetto e il 20° campionato della storia
di Alberto Dalla Palma
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Lunedì 22 Aprile 2024, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 14:53

Vincere subito, in casa del nemico rossonero, o gestire il derby in attesa del trionfo da celebrare in casa, contro il Torino, nel prossimo turno di campionato? Simone Inzaghi non ha dubbi e non vuole perdere altro tempo anche se 14 punti di vantaggio a sei partite dalla fine non lasciano possibilità di recupero al Milan, secondo in classifica ma talmente in crisi da studiare già un piano alternativo a quello legato a Stefano Pioli. Che nei derby di Milano ha toccato quasi il fondo, perdendo gli ultimi cinque di fila tra Coppe e serie A (addirittura 9 complessivi da ottobre 2019) e che se cedesse anche il sesto consegnerebbe lo scudetto all’Inter nel “suo” stadio.

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LA PARTITA

Sembra un derby normale, talmente elevato il distacco tra le rivali, ma non è così proprio perché può diventare una sfida storica, soprattutto per i nerazzurri che sono in vetta dall’agosto scorso e che esibiscono numeri trionfali: 26 vittorie, 5 pareggi e una sola sconfitta, contro il Sassuolo che sta rischiando di finire in serie B. «Non nego che mi piacerebbe vincere subito, nel derby, in casa rossonera.

Siamo a un passo dal sogno, voglio ringraziare club, giocatori e tifosi» ha precisato Inzaghi che con questo scudetto salirebbe a sei titoli da quando è stato scelto al posto di Antonio Conte. Tre Supercoppe, due Coppe Italia, un secondo posto, una finale di Champions persa per piccoli dettagli contro il City e ora, finalmente, quello scudetto che gli era sfuggito nel 2022, quando venne superato proprio dal Milan di Pioli in volata e dopo uno dei pochi derby persi contro l’allenatore che aveva sostituito sulla panchina della Lazio.

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Inzaghi sta per ricevere un’offerta di altri tre anni dal club: nuovo contratto con scadenza 30 giugno 2027, un record di longevità che durava dai tempi del mago Herrera se davvero venisse trovato un accordo. «Ci metteremo a tavolino e valuteremo tutti insieme il futuro, non penso ci siano problemi» ha detto il tecnico nerazzurro che aspetta anche la svolta-Zhang. Nel senso che entro il 20 maggio il gruppo Suning deve saldare il prestito da 275 milioni, più altri 100 di interesse, ottenuto dal fondo Oaktree e ormai in scadenza. Da Shanghai, dove ha assistito al Gran Premio di Formula Uno, il patron nerazzurro ha pubblicamente annunciato che andrà avanti ancora a lungo e che il problema sta per essere risolto. Sullo sfondo un altro pesante prestito-pegno da 400 milioni, firmato dalla società californiana Pimco: operazione in dirittura, si dice, ma fino a quando non ci saranno le firme Zhang resterà un presidente in bilico che sta per vincere uno scudetto storico, quello della seconda stella, il numero venti del club. Il giovane imprenditore cinese come Angelo Moratti: chi lo avrebbe mai detto? Già in trionfo con Conte, adesso aspetta il regalo di Inzaghi. Completamente diversa la condizione attuale di Stefano Pioli, che ha ancora un contratto con il Milan ma che a fine stagione verrà liquidato nonostante abbia vinto un titolo che non era stato programmato e che in Champions, l’anno scorso, era arrivato fino alle due disastrose semifinali contro l’Inter.

DISASTRO EUROPEO

Disastrose come le due partite che i rossoneri hanno giocato contro la Roma in Europa Leauge e che, appunto, costeranno il posto al tecnico emiliano nonostante giocatori top come Leao, Theo Hernandez, Pulisic e Giroud abbiano fatto molto peggio di lui. Cardinale, a differenza di Zhang, dovrebbe essere in tribuna a San Siro nonostante il rischio di assistere alla festa dell’Inter. Un blitz a Milano per vedere tutti i suoi dirigenti e pianificare il futuro sportivo, nella mani di Ibrahimovic. Da chiudere l'era Pioli, da aprire il ciclo con un tecnico di livello internazionale che possa anche valorizzare i giovani: le indicazioni portano allo spagnolo Lopetegui, nonostante un clamoroso fallimento sulla panchina del Real Madrid. Le indiscrezioni che riguardavano Antonio Conte sono svanite: non è questo il profilo da cui vuole ripartire il Milan, casomai ha qualche possibilità in più De Zerbi, intenzionato a lasciare il Brighton per mancanza di ambizioni da parte della proprietà. «Vorremmo impedire all’Inter di vincere a casa nostra, ci saranno 70mila tifosi, parlare di me ora non ha senso» ha confessato Pioli, gentleman della panchina in corsa per il Napoli e il Bologna nel caso in cui Thiago Motta accettasse la corte della Juve. Ma intanto dovrà cercare di non perdere un altro derby.

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