Allenamenti, stipendi, calendario: la Lega di A alla resa dei conti

Allenamenti, stipendi, calendario: la Lega di A alla resa dei conti
di Emiliano Bernardini e Valerio Cassetta
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Venerdì 20 Marzo 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:06

Ripresa degli allenamenti, taglio degli stipendi e calendari. L’assemblea di Lega di oggi si preannuncia molto combattuta. In attesa di ripartire con la Serie A, coronavirus permettendo, le varie società hanno bisogno di organizzarsi. Anche alla luce delle varie “fughe” di questi giorni. C’è una lettera firmata praticamente all’unanimità dai medici sportivi secondo la quale l’attività individuale (ossia in piccoli gruppi) può essere ripresa già dal 3 aprile, quella invece collettiva dal 13. Che poi sono esattamente tre settimane prima della possibile ripresa del campionato fissata idealmente il 3 maggio. Chiaramente a porte chiuse. Più avanti si vedrà. Oggi si voterà sulla ripresa. Come prevede la legge 91 del 1981 la resposanbilità è dei singoli medici. La Lega si affiderà a tali pareri e si limiterà a dare delle raccomandazioni. C’è la volontà di trovare un compromesso per dare un segnale di compattezza all’Italia. Lotito, invece, spinge per riprendere giovedì prossimo. Quattro giorni più tardi, rispetto all’iniziale data di convocazione dei giocatori biancocelesti a Formello (lunedì). Una settimana in anticipo, rispetto al primo termine utile, secondo la Federazione dei medici sportivi. Schierati con il patron della Lazio ci sono anche De Laurentiis del Napoli e Giulini del Cagliari ( “Se c’è gente che va i fabbrica i giocatori possono allenarsi”).

Di questo, con le stesse modalità, si è parlato negli ultimi due giorni. Mercoledì in conference-call c’è stata un’accesa discussione con ben 37 interlocutori collegati. C’erano l’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, il presidente della Fmsi, Maurizio Casasco, i responsabili sanitari dei club, l’ad dell’Inter Marotta e presidenti Preziosi per il Genoa, De Laurentiis per il Napoli e Lotito per la Lazio. Marotta ha ribadito la volontà di tornare in campo per allenarsi solo all’inizio del prossimo mese. Una soluzione già invocata da Andrea Agnelli, presidente della Juventus, con cui Lotito si è già scontrato: la Lazio sarebbe tornata in attività prima dei bianconeri, attualmente in quarantena. Condizione che però non ha impedito a Higuain, Pjanic e Khedira di lasciare Torino. La data del 4 aprile resta l’ipotesi più accreditata. Anche se una nuova stretta del governo sull’attuale decreto metterebbe la parola fine alle discussioni. Aspettando novità, Lotito non molla e si organizza. Inizialmente aveva previsto sedute alternate per i giocatori, divisi in gruppi. Adesso, invece, sta riflettendo sull’ipotesi del ritiro. Pochi fisioterapisti e appena un medico al seguito della squadra, che ancora una volta potrebbe viaggiare verso l’Umbria, destinazione Norcia. 

FUORI DA FORMELLO
Tutti verrebbero sottoposti al tampone per il Coronavirus prima della partenza. Nel pomeriggio (ore 16) è prevista anche un call con l’Aic. Si parlerà del taglio degli stipnedi.

Inevitabile per cercare di arginare l’emorraggia del nostro calcio. Secondo un rapporto di Deloitte la perdita oscillerebbe dai 200 ai 600 milinioni (in caso di blocco del campionato). Si parlerà infine del calendario e delle coppe europee. Tiene banco la questione degli slot esclusivi che decadono sui cui qualche presidente ha chiesto chiarezza. La Uefa spinge per finire Champions ed Europa League. La Serie A per finire il campionato. 

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