Conte sottolinea poi che «non c'è rancore nei confronti di niente e di nessuno, né dei dirigenti verso di me né da parte mia verso di loro, sono persone con cui avevo già lavorato». «È una questione di punti di vista - continua -, di alcune situazioni che io ho affrontato e non mi sono piaciute.
Io ho anche una famiglia e devo capire se la priorità diventa il calcio o la famiglia. Se alcune situazioni devono influire sulla famiglia, questo non va più bene. A tutto c'è un limite, e io devo capire fin dove arriva il mio. Sarò sempre grato alle persone che mi hanno dato l'opportunità, per fare un'annata bella e un percorso bello. Ma al tempo stesso è stata tosta. Ho già detto quel che pensavo, io non faccio marcia indietro, se si potrà migliorare si farà»
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