Barcellona, perquisizione in sede: accuse di corruzione. Il giudice: «Ha pagato gli arbitri per 18 anni»

Il "caso Negreira" rischia di scatenare un terremoto in Liga

Barcellona, perquisizione in sede: il club è accusato di corruzione. Il giudice: «Ha pagato gli arbitri per 18 anni»
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Giovedì 28 Settembre 2023, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 16:43

Terremoto in Liga. Nella mattinata del 28 settembre la polizia spagnola ha fatto irruzione negli uffici della Federcalcio spagnola alla ricerca di indizi sul "caso Negreira", ovvero l'inchiesta sui presunti pagamenti milionari che sarebbero stati corrisposti dal Barcellona all'ex numero due degli arbitri spagnoli, José María Enríquez Negreira.

Gli agenti sono entrati negli uffici del Comitato Tecnico Arbitrale (CTA), l'organismo di cui Negreira era vicepresidente.

I presunti pagamenti irregolari, da circa 7 milioni di euro, sarebbero stati corrisposti dal Barcellona agli arbitri del campionato spagnolo tra il 2001 e il 2018 e versati, appunto, Negreira. Il club è ora quindi iscritto ufficialmente nel registro degli indagati e accusato del reato di corruzione.

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il giudice Joaquín Aguirre Lopez, responsabile dell'inchiesta, ha spiegato, in una risoluzione riportata dall'Ansa, che il Barça avrebbe pagato Negreira, che fu anche arbitro internazionale, e il figlio attraverso «società terze», inizialmente con una somma di 70mila euro annui, poi aumentata fino ai 700mila euro annui. Tale denaro veniva versato «in virtù della carica ricoperta dal primo», in quanto i pagamenti cessarono nel 2018, quando il dirigente lasciò il ruolo di vicepresidente del Cta.

«Per deduzione logica, i pagamenti effettuati dal Barcellona soddisfacevano gli interessi del club», scrive il giudice Aguirre Lopez, «e da ciò ne consegue anche che i pagamenti hanno prodotto gli effetti arbitrali desiderati dallo stesso club catalano, per cui dev'essere esistita una disparità di trattamento rispetto alle altre squadre e la conseguente corruzione sistemica dell'insieme degli arbitri spagnoli». Ora, aggiunge il magistrato, spetta alle indagini della Guardia Civil accertare se tale ipotesi verrà supportata da prove.

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