Roma, Dzeko-Micki: coppia d'assi

foto Mancini
di Stefano Carina
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Martedì 21 Luglio 2020, 09:30
Attenti a quei due. Edin e Miki, coppia per caso. Quello che il modulo (4-2-3-1 o 3-4-2-1) e soprattutto i numeri separano, l’estro e la qualità unisce. Perché poi, al di là di 10 metri in avanti o indietro, è la qualità dei calciatori a fare la differenza. E il tandem Dzeko-Mkhitaryan da questo punto di vista non ha nulla da invidiare a nessuno. A livello europeo, figuriamoci nella squinternata serie A, dove spesso e volentieri il divario tecnico è paragonabile a quello che vige tra categorie diverse in altri sport. 
STELLE POLARI 
In campo si cercano e si trovano. Insieme hanno segnato il 38% (24 su 63) delle reti in campionato della Roma (15 il bosniaco, 9 l’armeno). Percentuale che lievita (50,7%) se ai gol si aggiungono gli 8 assist (4 ciascuno: la carambola per Miki con ultimo tocco di Edin sul 2-1 contro l’Inter, la Legacalcio non lo ha considerato tale) dispensati ai compagni. Tradotto: su un centro su due, c’è lo zampino della strana coppia. ‘Strana’ perché quello che dovrebbe essere il finalizzatore (Dzeko) ultimamente si sta trasformando perlopiù in suggeritore. Percorso inverso per Henrik che vanta una media da bomber di razza: 9 centri in 20 partite. Considerando che i minuti disputati sono inferiori rispetto ai canonici 1800 (1362) l’ex Arsenal segna ogni 151 minuti e entra in un gol della Roma ogni 104. Anche l’altra sera i due si sono presi la vetrina. Edin entrando in entrambe le azioni delle reti, con l’assist per Spinazzola e poi creando il rimpallo con Bastoni che s’è trasformato nell’occasione che Mkhitaryan, non ha sbagliato. 
ORIZZONTE DIVISO 
Quello che l’estro ha unito, il mercato rischia di separare. Se Miki ha scelto la Roma a tal punto da ottenere la rescissione del contratto con l’Arsenal, pagando un indennizzo ai Gunners, la volontà di Dzeko potrebbe invece finire in secondo piano. Non è un mistero che senza Champions (ormai ottenibile vincendo l’Europa League) il bosniaco potrebbe - suo malgrado - finire sul mercato. Lo stipendio (7,5 milioni netti sino al 2022) rischia di diventare insostenibile per un club che dovrà già recuperare un centinaio di milioni di plusvalenze dalla prossima sessione. E i sorrisi post-gara di domenica notte con Lukaku - con tanto di mano davanti alla bocca per non far leggere il labiale - hanno rilanciato le indiscrezioni che vorrebbero l’attaccante nuovamente nel mirino dell’Inter. Ci sarà tempo per parlarne (anche perché Edin piace anche alla Juve). Ora c’è un quinto posto da blindare e un’Europa League per sognare. 
TORNA FRANCESCHI 
Sogno che probabilmente si sta avverando per Luca Franceschi. Lo storico preparatore atletico - arrivato a Trigoria nel 2005 con Spalletti, fino al Ranieri–bis - è pronto a tornare a Trigoria dopo un anno di esilio. Si occuperà dei calciatori fuori rosa. Che a breve, inizieranno a tornare alle dipendenze giallorosse. 
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