E’ la terza volta che il campionato italiano si decide alla gara 7, in precedenza era successo nelle stagioni 2014 e 2015 (in quella occasione vinse proprio Sassari a Reggio Emilia). Nel complesso, questa è l'undicesima gara 7 giocate fino ad oggi nei playoff, in 7 casi, compresa questa, la vittoria è andata alla squadra con il fattore campo a favore
Vidmar in quintetto, preferito a Watt, fa capire subito che partita sarà sotto canestro con quattro punti in fila. Haynes mette due triple e la Reyer ha il primo vantaggio, 10-4 al quarto. Venezia sbaglia alcune tiri aperti, ma Sassari non ne approfitta. Il primo quarto si chiude 16-12. Venezia apre ancora il campo con le triple: 22-15, poi 25-17 al 14esimo. E' battaglia totale in campo: Stefano Gentile prende una botta al naso, Vidmar commette tre falli, la Reyer è "illuminata" da Daye per il 33-26. Al riposo lungo padroni di casa avanti 39-30 con il 44 per cento dal campo.
Al rientro in campo, Bramos è caldissimo, tre triple incredibili, un canestro in penetrazione di grande intelligenza e la Reyer vola sul 50-32 al 23esimo. Volano falli da una parte e dall'altra, la tensione è altissima. L'Umana gioca con grande velocità il pallone in attacco, Watt in transizione piazza il 57-37 al 26esimo. Ancora Bramos con suo quinto tiro da tre segnato per il 65-44, il terzo periodo finisce 69-47 (parziale 30-17). Spissu prova a tenere a galla la Dinamo, ma Daye e Haynes lasciano l'Umana con un vantaggio rassicurante: 78-54 al 35esimo. Sassari non ne ha più, gli ultimi tre minuti sono solo accademia, De Raffaele si lascia andare ad urlo liberatorio a 50 secondi dalla fine. Il tabellone segna 87-61, onore al Banco di Sardegna che ha giocato un'ottima pallacanestro, ma la Reyer vince con merito il suo secondo titolo in tre anni.
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