Maturità 2023, tutto quello che c’è da sapere: calcolo voto, le prove e il colloquio orale

Torna l’esame di Maturità che ricordavamo prima dell’emergenza sanitaria. Ecco come funzionerà, passaggio per passaggio

Maturità 2023, tutto quello che c’è da sapere: calcolo voto, le prove e il colloquio orale
6 Minuti di Lettura
Sabato 10 Giugno 2023, 14:34

La pandemia è ufficialmente finita anche per la scuola italiana. Così, pure il rito di passaggio dell’esame di Maturità tornerà alla normalità. Gli studenti, quindi, si ritroveranno tra i banchi di scuola a fine giugno per affrontare una prima e una seconda prova scritta, con tracce ministeriali, per poi terminare con un colloquio orale interdisciplinare di fronte a una commissione mista. Faranno eccezione i comuni dell’Emilia-Romagna più colpiti dall’alluvione: qui l’esame sarà solo orale.

In termini di punteggio, si tornerà a dare un peso maggiore agli esiti delle prove d’esame rispetto al credito scolastico.

Con il voto finale che sarà assegnato da una commissione d’esame composta, per metà, da commissari esterni come anche il presidente.

Proprio alla luce dei tanti cambiamenti, il portale Skuola.net ha elaborato un guida sulla Maturità 2023, per fare il punto su tutte le informazioni fondamentali relative agli esami che attendono i maturandi a partire dal 21 giugno.

Un esame “normale”, a partire dal voto 

Il credito scolastico, ovvero il punteggio assegnato in base al rendimento in pagella durante il triennio, tornerà a valere 40 punti, rispetto ai 50 del 2022 e ai 60 del biennio precedente. Insomma, le prove d’esame torneranno a contare più della media voti dello studente negli anni precedenti. Altri 60 punti, infatti, saranno conseguibili durante le diverse fasi finali: 20 punti per la prima prova, 20 per la seconda e 20 per il colloquio orale. Per un totale di massimo di 100 punti, eventualmente conditi da una lode sotto particolari condizioni di merito scolastico.

Inoltre, la commissione avrà la facoltà di attribuire 5 punti bonus ai candidati con le migliori performance, a condizione che abbiano ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti su 40 e un risultato nelle prove di esame pari a 50 punti su 60.

I commissari e il presidente della commissione saranno responsabili della valutazione delle prove di ogni candidato, assegnando un punteggio definito in base a delle griglie di valutazione nazionali. 

Quest'anno la commissione d'esame, come detto, non sarà composta esclusivamente da docenti interni come nel triennio pandemico, ma avrà una composizione mista. Saranno presenti tre docenti interni e altrettanti docenti esterni, oltre al presidente della commissione, anch'esso esterno. Gli studenti si troveranno quindi di fronte a quattro facce sconosciute su sette durante l'esame.

La prima prova di italiano dà il via all’esame

La prima prova, come da tradizione, sarà quella di Italiano, fissata per mercoledì 21 giugno alle 8:30. Lo scritto sarà, per regolamento, simile a quello del 2019, ultimo anno in cui si è svolto l'esame "tradizionale". Infatti, anche se già nel 2022 si è organizzata la prova nazionale, il punteggio era stato ridotto a 15 punti rispetto ai 20 canonici.

Il Ministero dell'Istruzione e del Merito proporrà sette tracce divise, di tre tipologie: due saranno relative all'analisi del testo, tre al testo argomentativo e due al tema di attualità. Vietato, dunque, ridurre la prova ad un “tema di italiano”, perché in realtà l’articolazione delle proposte è molto più complessa.

Torna lo scritto di indirizzo “nazionale”: Matematica allo Scientifico, Latino al Classico

Il giorno successivo - giovedì 22 giugno - gli studenti dovranno affrontare la seconda prova, specifica per il proprio indirizzo di studio. Il secondo scritto, quest’anno, riguarda una sola disciplina caratterizzante i vari percorsi, scelta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con apposita ordinanza, emanata a fine gennaio.

Il Ministero, per la verità, in alcuni indirizzi avrebbe potuto scegliere la via della traccia pluridisciplinare (su più materie caratterizzanti) ma ha probabilmente evitato per non complicare ulteriormente la vita agli studenti. Ad esempio, al liceo classico ci sarà la prova di Latino, allo Scientifico quella di Matematica, al tecnico commerciale ci sarà Economia Aziendale, e così via.

Questa sarà l’unica piccola facilitazione concessa ai maturandi 2023, mentre l’anno precedente c’erano stati due importanti bonus: le tracce della seconda prova erano state formulate dalle singole commissioni d’esame e la prova aveva avuito un valore relativamente simbolico, ovvero massimo 10 punti rispetto ai 20 stabiliti dalla normativa.

 

Colloquio orale: 60 minuti per essere “interrogati” su tutte le materie dell’ultimo anno

L'ultimo passaggio dell'esame di Maturità 2023 è rappresentato dal colloquio orale, che si terrà alcuni giorni dopo gli scritti. A differenza delle prime due prove, non esiste una data comune per tutta Italia per la partenza dei colloqui; dipende infatti dal tempo che le singole commissioni si daranno per correggere le prove scritte e per esporre i risultati. Devono comunque passare almeno due giorni dall’affissione dei quadri per dare il via alle prime interrogazioni. Molte scuole potrebbero iniziare i colloqui orali già il 26 giugno, il lunedì successivo alle prove scritte.

Il calendario degli esami orali, però, sarà già stato stabilito dalle singole commissioni nella riunione plenaria del 19 giugno, durante la quale verrà anche sorteggiata la classe e la lettera alfabetica del cognome dei candidati che inizieranno i colloqui. Verrà quindi predisposto uno schema, che potrà prevedere un massimo di 5 candidati per giornata.

A proposito dell’orale, la normativa sull’esame prevede una serie di fasi nella costruzione dei colloqui: la prima, deve portare alla trattazione di un discorso pluridisciplinare a partire da materiali pre-selezionati dalla commissione (come un documento, un testo, un progetto); verrà poi dedicato uno spazio anche alla presentazione dell'esperienza di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento) e alla verifica delle competenze di Educazione Civica. I docenti, durante il colloquio, possono porre le domande che ritengono più opportune, sulle materie oggetto dell’ultimo anno di studi e sugli argomenti trattati in classe, secondo quanto riportato nel cosiddetto documento del 15 maggio. Tuttavia la raccomandazione del Ministero è quella di favorire una esposizione quanto più autonoma possibile del candidato, in modo da verificare che sia in grado di sviluppare un discorso che coinvolga quante più discipline possibili. Alla fine, però, il colloquio orale non dovrebbe durare più di 60 minuti.

Nel caso in cui, per cause di forza maggiore, uno o più candidati siano impossibilitati a sostenere le prove scritte nei giorni stabiliti potranno recuperarle nella sessione suppletiva dell'esame, a partire dal 5 luglio. Se anche in questa occasione non fossero in grado di partecipare, a causa di ulteriori impedimenti, i candidati possono richiedere di sostenere una o più prove dell'esame di Stato in una sessione straordinaria. Per poterlo fare, dovranno presentare una domanda al presidente entro il giorno successivo all'assenza, dopdiché la commissione e l'ufficio scolastico regionale competente prenderanno una decisione in merito alle richieste. Sarà poi il Ministero a stabilire i tempi e le modalità per l'esame in sessione straordinaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA