Meloni: «Ora do io le carte, no ai condizionamenti. Pozzolo sospeso, Mattarella non resterà inascoltato»

Venerdì 5 Gennaio 2024, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 09:17

La sinistra e il confronto con Schlein

Rinvigorendo un po’ la verve che la caratterizzava quando era all’opposizione, la premier attacca a testa bassa la sinistra. Dopo aver accettato la proposta di SkyTg24 per un confronto tv con Elly Schlein prima delle elezioni Europee, Meloni la schermisce a più riprese, includendo il M5S. E così sull’eventuale allentamento dei controlli sugli appalti prega «di non farmi lezioni di morale» e rispedisce al mittente le accuse di aver trasformato la Rai in Telemeloni arrivate «da una sinistra che col 18% esprimeva il 70% delle posizioni in Rai». E ancora: «Chiedono le dimissioni di un giornalista Rai ad Atreju per aver criticato una segretaria di partito. Si pretende un mondo che non esiste nella normalità delle cose. Cerchiamo di essere seri». Le parole più dure però, la premier le riserva a Giuliano Amato e Marcello Degni. Rispetto al primo che aveva parlato di «democrazia a rischio», Meloni si dice «basita», definendo «bizzarra» l’idea per cui «se vince la sinistra ha tutte le prerogative e la destra no». Per quanto riguarda il consigliere della Corte dei Conti invece punta il dito contro Schlein e Paolo Gentiloni (il cui governo l’ha nominato): «Mi ha colpito molto che non ci sia stato nessuno a sinistra a dire due parole su questo tema». Infine, l’affondo coinvolge anche Chiara Ferragni. «Nulla da dire su di lei» garantisce la premier prima di spiegare come ci sia «una questione di trasparenza sulla beneficenza, su cui forse bisogna lavorare» e, soprattutto, di meravigliarsi per la «reazione scomposta» della sinistra quando «ho detto che ha più valore chi produce un pandoro che chi lo griffa. Non l’ho citata sembrava che stessi attaccando Che Guevara».

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