Roma, rissa ad Arco di Travertino: accoltellato un minorenne, arrestato un colombiano

Il sudamericano individuato grazie alle videocamere e fermato al Pigneto

Rissa ad Arco di Travertino: accoltellato un minorenne, arrestato un colombiano
di Federica Pozzi
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Giovedì 28 Dicembre 2023, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 09:28

Un gesto di sfida tra due gruppi di giovani, poi gli insulti, la rissa, un 19enne di origini colombiane estrae un coltello e colpisce più volte un 16enne romano del gruppo rivale, ferendolo alla spalla e al petto. È accaduto lo scorso 23 settembre in via dell’Arco di Travertino, fuori da un locale di cucina orientale. Mentre i carabinieri della stazione Tuscolana hanno arrestato il 19enne in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Roma, per tentato omicidio. Il giovane è stato rintracciato in zona Pigneto e portato nel carcere di Regina Coeli.

L’AGGRESSIONE

Un gruppo di sei amici stava finendo di cenare nei tavolini esterni del ristorante di via Arco di Travertino quando, senza un motivo, un componente di un altro gruppo, composto da nove stranieri, si è avvicinato a uno di loro impossessandosi del suo cappello. Da lì si è accesa la scintilla. In pochi secondi le due comitive hanno iniziato a fronteggiarsi prima a parole, poi con schiaffi e pugni finché il 19enne di origini colombiane non ha estratto il coltello colpendo il 16enne alla spalla e al petto. Non solo, l’aggressore ha provato a scagliarsi anche contro il fratello della vittima. È riuscito a colpirlo con un pugno al volto ma, grazie a una mossa agile, non con il coltello.

Nel frattempo al giovane è caduto il cellulare dalla tasca che è stato rubato da uno dei ragazzi del gruppo avversario. La rissa è stata interrotta dall’arrivo delle forze dell’ordine, chiamate da uno dei presenti. Il gruppo di malviventi è riuscito a dileguarsi e il 16enne ferito è stato subito trasportato d’urgenza al policlinico Umberto I dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico a causa di uno pneumo torace causato da una delle ferite. 

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LE INDAGINI

Intanto sono partite tempestivamente le indagini per rintracciare il gruppo di aggressori e, in particolare, il 19enne armato di coltello. Fondamentale la visione delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto e l’appello social lanciato dal fratello della vittima il giorno dopo l’accaduto: una storia pubblicata sul suo profilo Instagram con una foto della maglietta insanguinata indossata dal fratello la sera del 23 settembre in cui raccontava quanto successo. Tanti i messaggi di risposta di amici e conoscenti che sospettavano di una comitiva di stranieri che frequentava spesso la zona e che si vantava in quei giorni di aver compiuto un’aggressione. In particolare uno dei conoscenti del giovane aveva tra i suoi follower proprio il 19enne. I carabinieri a quel punto hanno convocato il gruppo di ragazzi aggrediti che hanno riconosciuto il ragazzo tramite l’individuazione fotografica. Data la posizione delle ferite - in punti vitali - e la loro profondità, oltre all’atteggiamento dell’indagato che, come emerge dalle telecamere di videosorveglianza, si è avvicinato alla vittima già con il coltello in mano «con azione lucida e deliberata», come si legge negli atti della procura, il 19enne è stato accusato di tentato omicidio. Non solo, sembra che alcune persone a lui riconducibili abbiano cercato di intimidire all’uscita di scuola uno dei ragazzi del gruppo degli aggrediti, a causa delle denunce sporte. Un’accusa quindi di tentato omicidio che, sommata alla pericolosità sociale del ragazzo, ha portato il gip del tribunale di Roma a emettere nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere. Il 19enne si trova ora a Regina Coeli in attesa di giudizio. 

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