Ladro accoltellato in strada ad Anzio dopo aver rubato in un bar: grave un 40enne. L'ipotesi della vendetta

Per gli investigatori qualcuno esasperato dai furti potrebbe aver colpito l’uomo

Ladro accoltellato in strada ad Anzio dopo aver rubato in un bar: grave 40enne marocchino. L'ipotesi della vendetta
di Ivo Iannozzi
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Lunedì 11 Dicembre 2023, 00:51

C’è l’ombra del giustiziere “fai da te” nel ferimento di un cittadino marocchino sorpreso l’altra sera dopo aver compiuto un furto ai danni di un bar del quartiere di Anzio Colonia ad Anzio. Qualcuno lo ha sorpreso mentre stava uscendo dal locale nel quale aveva appena messo a segno un furto, e dopo averlo picchiato lo ha accoltellato più volte alla schiena. È la sorte toccata ad un pregiudicato marocchino quarantenne che l’altra mattina, pochi minuti prima delle 5, aveva messo a segno una serie di raid: almeno tre furti in altrettanti esercizi commerciali lungo viale Marconi, la strada principale del quartiere di Anzio Colonia ad Anzio. L’ultimo colpo gli è stato fatale, considerato che è degenerato nell’aggressione e nel ferimento a coltellate. 

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I SOCCORSI
È accaduto domenica all’alba.

Mancavano pochi minuti alle 5 quando una ragazza che abita in zona e che aveva portato il cane a fare una passeggiata, ha notato all’altezza del civico 205 di viale Marconi un uomo steso in terra in un lago di sangue. Impaurita, ha subito dato l’allarme al 112. Oltre agli agenti di una volante del Commissariato, sul posto sono rapidamente intervenuti i sanitari del servizio 118 che hanno soccorso il ferito. Dopo averlo stabilizzato lo hanno trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale “Riuniti” di Anzio e Nettuno; alcune ore dopo lo hanno trasferito all’ospedale romano San Camillo a causa dalla gravità delle ferite. Mentre la polizia era sul posto, in viale Marconi è sopraggiunto anche il titolare del bar che era stato allertato dal sistema di allarme collegato al proprio telefono. Il ferito era steso davanti al pubblico esercizio che aveva la saracinesca forzata; in terra una torcia elettrica, un telefono cellulare, attrezzi da scasso e alcune banconote di piccolo taglio. Tracce che hanno portato la polizia a collegare il ferito al furto. La conferma si è avuta dall’esame della registrazione delle telecamere sorveglianza interne al bar che riprendono il ladro in azione con la torcia elettrica tenuta in bocca per fare luce. Pochi secondi e sarà aggredito e accoltellato. La polizia, che indaga sull’ipotesi del reato di tentato omicidio, sta cercando di accertare se qualcuno lo stesse aspettando all’esterno, oppure se sia incappato in una sorta di “giustiziere” che passava per caso a quell’ora davanti al bar. L’uomo non aveva documenti e solo grazie alle impronte digitali è stato possibile identificarlo: si tratta di un cittadino di nazionalità marocchina di 40 anni, senza fissa dimora, conosciuto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, in particolare per furti in negozi.

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LA BIBLIOTECA
Alcuni giorni fa, sempre in piena notte, aveva messo a segno un colpo all’interno della biblioteca del liceo classico “Chris Cappell College” dove aveva rubato due computer. Le successive indagini della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di polizia di Anzio hanno quindi consentito di accertare che il ferito, prima del bar, aveva rubato le casse di un panificio e di un negozio di abbigliamento sempre lungo viale Marconi. La polizia non ha trovato telecamere esterne in grado di fissare il momento dell’aggressione: quella che il comune di Anzio ha installato su Largo Venezia, a poche decine di metri dal luogo dell’aggressione, era in quel momento fuori uso a causa del maltempo. Le registrazioni delle telecamere di altri esercizi commerciali non sono risultate di aiuto alle indagini. Al momento non ci sono altri testimoni se non la ragazza che ha dato l’allarme. «Non so se a ferirlo sia stato qualcuno che lo ha sorpreso e abbia voluto fare giustizia sommaria – spiega un commerciante di Anzio Colonia – ma per quanto riguarda questa zona purtroppo il fenomeno dei furti è continuo francamente non ne possiamo proprio più».
 

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