Roma, due gambizzati in strada scaricati davanti all'ospedale: "puniti" per uno sgarro nel mondo dello spaccio

Doppio agguato a La Rustica

Roma, due gambizzati in strada scaricati davanti all'ospedale: "puniti" per uno sgarro nel mondo dello spaccio
di Alessia Marani
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Lunedì 19 Giugno 2023, 06:33 - Ultimo aggiornamento: 06:34

Gambizzati e scaricati in ospedale da un'auto. A Roma le pistole non smettono di dettare la loro "legge". L'ultimo agguato sabato sera intorno alle 19,20 a La Rustica. Due i colpi sparati a bruciapelo contro Emiliano Alesi e Franco Pietrantoni, entrambi 50 anni ancora da compiere e con precedenti per droga. Non pezzi grossi del crimine romano, ma personaggi, stando agli inquirenti, di secondo piano che potrebbero però avere commesso uno "sgarro" o un'alzata di testa che ha richiesto una sorta di punizione interna nell'ambito del gruppo di riferimento. Le indagini sono solo all'inizio. Alesi è stato centrato alla gamba sinistra, Pietrantoni colpito a un'anca è il più grave: arrivato al pronto soccorso del Pertini privo di conoscenza è stato subito sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono in miglioramento, né lui, né l'altro rischiano la vita. Bocche cucite, tuttavia, con gli agenti della Squadra mobile, come da perfetto manuale della mala. L'avvertimento spedito col piombo è stato recepito. La pista è quella del regolamento di conti nell'ambito dello spaccio di stupefacenti.

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LA DINAMICA

Il luogo del fattaccio è stato in parte individuato dagli investigatori.

Ma non è chiaro se chi ha sparato loro, lo abbia fatto in un luoghi diversi o uno o l'altro siano stati trascinati altrove. Quel che è certo è che il raid è avvenuto in quello che era il regno del "Bestione", al secolo Daniele Carlomosti. Fisico possente e collo taurino, il boss de La Rustica, prima di finire in carcere nel maggio del 2022, con la sua banda di italiani e albanesi tentava la scalata alle piazze di San Basilio e del Tufello, e terrorizzava infedeli e debitori. Parlando del suo gruppo, intercettato nell'inchiesta "Mondo di mezzo" Massimo Carminati diceva al braccio destro Riccardo Brugia: «Quelli sono brutti forte». 

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AMICIZIE PERICOLOSE

l Bestione aveva persino organizzato una stanza delle torture dove sequestrò e quasi ammazzò l'ex sodale Maurizio Cannone, e a lui si rivolse il defunto Fabrizio Piscitelli, Diabolik, offrendosi di pensare lui a Cannone: «Con il terrore lo continuo io».
Con Carlomosti, Emiliano Alesi era stato arrestato nel maggio del 2021 nell'operazione Box dei carabinieri del comando provinciale di Roma e Dda. Per il 49enne gambizzato sabato, all'epoca scattarono i domiciliari poiché ritenuto coinvolto in un traffico di cocaina e hashish diretto alle piazze di spaccio della Rustica, del Collatino e di Acilia, con l'appoggio di narcos pugliesi. Alesi non aveva ruoli apicali ma figurava come acquirente di 1 kg di stupefacente. Nella stessa operazione finirono alla sbarra anche Andrea Buonomo, "il profeta", un grossista con cui avrebbe stretto affari anche il barese Francesco "Ciccio" Barbuto, il pr delle discoteche morto precipitando il 22 febbraio scorso da un appartamento della Magliana nel tentativo di sfuggire ai suoi sequestratori romani, e ltri nomi pesanti: quello dell'ex calciatore della Lazio Alessandro Corvesi, sodale dell'albanese Elvis Demce; quello di Roberta Fittirillo, sorella di Roberto, ritenuto nel maxi-processo alla banda della Magliana, autore di 5 delitti eccellenti per conto dei bravi ragazzi di Abbatino & Co; infine quello di Simone Ciotoli, di San Basilio, accusato di avere sparato per errore il giorno di Pasqua 2016, a un ventenne, da allora costretto sulla sedia a rotelle nella faida per il controllo delle piazze di Sanba e Tufello.
Agguati e misteri. Nella lente della Mobile c'è il possibile filo rosso che potrebbe legare gli spari di sabato ad altre gambizzazioni recenti: il 27 maggio fuoco a Don Bosco contro il 45enne Mirko Giuliani, già accusato di un tentato omicidio e in affari coi cosiddetti "napoletani di Acilia" molto vicini alle batterie degli albanesi. Il giorno prima era toccato, al Quarticciolo, a Luciano Marsella, indagato in passato per associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti.
 

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