Il "rituale" è sempre lo stesso: uno o due uomini in sella a uno scooter o a bordo di un'auto che affiancano da dietro l'obiettivo e gli sparano ma non per ucciderlo. E uguale è anche, quasi sempre, il motivo che si cela dietro le gambizzazioni che - e il dato è inconfutabile - ormai a Roma sono diventate "pane quotidiano". Da ultima quella avvenuta al Trullo giovedì pomeriggio che potrebbe portare ancora una volta a debiti di droga non pagata o, peggio, a droga rubata. La vittima in questo caso è un italiano, Daniele M., classe 1990, con una lunga lista di precedenti specifici alle spalle. Spaccio ma anche furti e rapine. Nessun soggetto particolarmente interessante da un punto di vista criminale. Il suo nome non emerge in nessuna inchiesta che "conta" neanche passata ma questo non fa di lui un fantasma. Le forze dell'ordine ne conoscono il trascorso, spaccio appunto in quel del Trullo dove qualcuno l'ha colpito al riparo da occhi indiscreti su una stradina secondaria l'altro pomeriggio, ma anche assunzione.
Tipo "esuberante" un po' confusionario probabilmente "casinista".
Quel che è certo è che, per modalità, l'agguato è più simile a quello compiuto qualche mese fa a Don Bosco ai danni di Mirko Giuliani, con precedenti per spaccio e non solo, e pure a quello firmato contro Marco Canali. Per non ricordare l'altro agguato, tuttora irrisolto. Ovvero quello firmato a Morena contro Alex Corelli, figlio di Roberto ma dal sottobosco criminale conosciuto con il soprannome de "il Capitano". L'uomo fu colpito a una gamba mentre si trovava con un altro pregiudicato, con precedenti per spaccio ad Alatri e una nomea chiara alla Questura di Frosinone. Agguati simili non per forza legati tra loro e pertanto più complicati da districare. Ancora si cerca, ad esempio, chi abbia ucciso Luigi Finizio in quel del Quadraro l'inverno scorso. Quello che accomuna tutti questi episodi, compreso l'ultimo avvenuto al Trullo, è comunque la droga. Che sia per motivi di spaccio per prepotenze su territori lasciati scoperti, per acquisti non pagati o dosi rubate nel novero generale. Piccoli o medi dissidi dentro uno scacchiere che ha perso ogni ordine con le gambizzazioni "facili", movimentate anche da un discreto mercato di ricettazione di armi "sporche".