Trullo, pusher gambizzato: la pista della droga rubata. I testimoni: abbiamo sentito due colpi di pistola

La vittima in questo caso è un italiano, Daniele M., classe 1990, con una lunga lista di precedenti specifici alle spalle

Trullo, pusher gambizzato: la pista della droga rubata. I testimoni: abbiamo sentito due colpi di pistola
di Camilla Mozzetti
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Sabato 22 Luglio 2023, 07:16 - Ultimo aggiornamento: 14:54

Il "rituale" è sempre lo stesso: uno o due uomini in sella a uno scooter o a bordo di un'auto che affiancano da dietro l'obiettivo e gli sparano ma non per ucciderlo. E uguale è anche, quasi sempre, il motivo che si cela dietro le gambizzazioni che - e il dato è inconfutabile - ormai a Roma sono diventate "pane quotidiano". Da ultima quella avvenuta al Trullo giovedì pomeriggio che potrebbe portare ancora una volta a debiti di droga non pagata o, peggio, a droga rubata. La vittima in questo caso è un italiano, Daniele M., classe 1990, con una lunga lista di precedenti specifici alle spalle. Spaccio ma anche furti e rapine. Nessun soggetto particolarmente interessante da un punto di vista criminale. Il suo nome non emerge in nessuna inchiesta che "conta" neanche passata ma questo non fa di lui un fantasma. Le forze dell'ordine ne conoscono il trascorso, spaccio appunto in quel del Trullo dove qualcuno l'ha colpito al riparo da occhi indiscreti su una stradina secondaria l'altro pomeriggio, ma anche assunzione.

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Tipo "esuberante" un po' confusionario probabilmente "casinista".

Di certo omertoso. Perché quando è arrivato al pronto soccorso dell'ospedale San Camillo, fuggendo dal luogo dell'agguato, non ha detto nulla. Un proiettile gli ha trapassato la gamba destra e il 33enne è rimasto in silenzio. Non sa, non ha visto, non immagina chi e soprattutto perché gli ha sparato alle spalle mentre lui percorreva da solo una delle stradine che si aprono dietro la più nota via del Trullo. A chiamare la polizia è stata la madre allertata dal figlio che era arrivato al San Camillo. Sul posto la Scientifica mentre le indagini sono affidate alla Squadra Mobile. Anche alcuni residenti sentendo gli spari - almeno due - si sono allarmati ma non ci sarebbero, al momento, testimoni oculari mentre gli agenti hanno passato al setaccio le attività commerciali della zona in cerca di videocamere. Parrebbe che, considerato il senso unico obbligato, ci siano delle immagini potenzialmente utili quantomeno per risalire al veicolo da cui sono partiti i colpi.

Quel che è certo è che, per modalità, l'agguato è più simile a quello compiuto qualche mese fa a Don Bosco ai danni di Mirko Giuliani, con precedenti per spaccio e non solo, e pure a quello firmato contro Marco Canali. Per non ricordare l'altro agguato, tuttora irrisolto. Ovvero quello firmato a Morena contro Alex Corelli, figlio di Roberto ma dal sottobosco criminale conosciuto con il soprannome de "il Capitano". L'uomo fu colpito a una gamba mentre si trovava con un altro pregiudicato, con precedenti per spaccio ad Alatri e una nomea chiara alla Questura di Frosinone. Agguati simili non per forza legati tra loro e pertanto più complicati da districare. Ancora si cerca, ad esempio, chi abbia ucciso Luigi Finizio in quel del Quadraro l'inverno scorso. Quello che accomuna tutti questi episodi, compreso l'ultimo avvenuto al Trullo, è comunque la droga. Che sia per motivi di spaccio per prepotenze su territori lasciati scoperti, per acquisti non pagati o dosi rubate nel novero generale. Piccoli o medi dissidi dentro uno scacchiere che ha perso ogni ordine con le gambizzazioni "facili", movimentate anche da un discreto mercato di ricettazione di armi "sporche".
 

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