Sono almeno tre i colpi messi a segno da Cristiano Esposito, il rapinatore rapper violento di 25 anni che da aprile scorso ha seminato il panico tra Acilia. Ad incastrarlo e a identificarlo, senza ombra di dubbio, sono state le vittime: tre ragazzi e una ragazza. Quest’ultima, in particolare ha riconosciuto un tatuaggio che Esposito ha sul viso, mostrando agli agenti del Decimo distretto Lido anche uno screenshot preso dal profilo Instagram. Qui il malvivente aveva pubblicato una serie di immagini che lo ritraevano con il braccialetto elettronico alla gamba, quando era ancora agli arresti domiciliari da dove era poi evaso mettendo a segno uno scippo il 1° luglio scorso. La sua latitanza era terminata qualche giorno dopo quando un poliziotto del Decimo distretto Lido, in quel momento fuori servizio, lo aveva riconosciuto e arrestato davanti a un supermercato di Acilia. Gli agenti erano convinti che fosse lui l’autore dei colpi messi a segno davanti alla stazione Metromare di Acilia e in piazza Capelvenere. Ma per la sua permanenza in carcere, mancavano gli ultimi dettagli.
GLI EPISODI
Poi ieri l’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del tribunale di Roma, Flavia Costantini, su richiesta del pubblico ministero e notificata a Esposito dai poliziotti di Ostia direttamente dietro le sbarre dove si trova dal giorno dell’arresto. La violenza riscontrata nei tre episodi che gli vengono contestati, aveva destato allarme sociale soprattutto ad Acilia. Sono tre, al momento, le rapine nelle quali è stato riconosciuto. Il 27 aprile scorso avrebbe aggredito un giovane fuori da un bar in via dei Monti San Paolo e, per sottrargli il portafogli, gli avrebbe sferrato un pugno in pieno viso facendolo cadere a terra, provocandogli diverse fratture ed una prognosi di venti giorni.
LE INDAGINI
Tutte le testimonianze e le immagini di videosorveglianza che ritraggono il malvivente sono stati passati al setaccio dal pubblico ministero che nei giorni scorsi aveva chiesto al gip l’ordinanza di custodia cautelare per i tre episodi. La giudice Costantini ha accolto l’istanza del pm, ritenendo che sussista «il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie – si legge sull’ordinanza - appare evidente che Esposito sia una persona violenta, in cerca di denaro, che intende ottenere a tutti i costi, pronto a colpire le vittime con il coltello o anche con i pugni. Allo stato l’unica misura idonea, adeguata e proporzionata ai fatti – conclude la gip – è la custodia cautelare in carcere». Esposito era già stato condannato nel 2019 per lesioni personale e tre anni fa per maltrattamenti in famiglia. Le indagini degli agenti del Decimo distretto Lido, tuttavia, proseguono per capire se Esposito sia l’autore di altri colpi sui quali gli investigatori stanno effettuando indagini scrupolose.