Fase 2 Roma, più tavolini ma non vicino ai monumenti: gelati e pizza oltre le 21,30

Fase 2 Roma, più tavolini ma non vicino ai monumenti: gelati e pizza oltre le 21,30
di Camilla Mozzetti e Francesco Pacifico
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Mercoledì 20 Maggio 2020, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 08:06

Su tavolini e occupazioni di suolo pubblico, in Campidoglio, è ancora fumata nera. Tutto rimandato a questa mattina. Gli esercenti, per ora, incassano le decisioni della Regione che ha fatto saltare, superando le disposizioni di Palazzo Senatorio, il limite massimo per la chiusura, previsto alle 21.30 da una recente ordinanza della sindaca Virginia Raggi. Con il rispetto delle norme di contingentamento e distanziamento, si potrà continuare tranquillamente a servire pasti, pizze, gelati e bevande dopo quell'ora. E cantano vittoria anche i centri commerciali: sempre il Comune ha chiarito che i grandi store «non assoggettati alle fasce orarie dell'Ordinanza». Risultato, non ci sono limiti e a Roma un negozio di abbigliamento in Centro deve aspettare tra le 11 e le 11.30 per aprire, mentre può avviare l'attività già alle 7 e alle 8 in un mall.

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Tornando agli spazi dove collocare i tavolini, il Campidoglio giorni fa aveva annunciato un'ordinanza per velocizzare i tempi. Ma alla fine si procederà con una delibera che però dovrà passare per l'Aula Giulio Cesare, essere approvata da una maggioranza che appare spaccata anche su questo, e poi entrare in vigore. I tempi, dunque, per ottenere fino al 35% di suolo pubblico, si allungano. Forse l'ultima parola arriverà oggi dopo la pubblicazione del decreto Rilancio, che prevede una norma in deroga alle disposizioni delle Soprintendenze e che rifonde i Comuni per il mancato incasso della Cosap. L'amministrazione, infatti, sta aspettando le direttive nazionali. Intanto la Virginia Raggi ha annunciato, a Sky Tg24, che non tutto il suolo di Roma sarà ricoperto da tavoli e dehors. «Il Centro storico è patrimonio Unesco, abbiamo una serie di monumenti che dobbiamo tutelare, per questo stiamo mettendo delle piccolissime prescrizioni per evitare che i tavolini arrivino dentro Fontana di Trevi. Un minimo di buon senso».

TUTELATI I MONUMENTI
Dal punto di vista tecnico, i tavolini non potranno comparire ai piedi della Fontana dei Quattro fiumi o davanti al Colosseo. E, fermo restando il passaggio da lasciare per forze dell'ordine e mezzi di soccorso, in area Unesco saranno pochi gli esercizi che potranno ottenere maggior spazio rispetto invece a quanto potrebbe avvenire in aree periferiche. La delibera che dovrebbe arrivare in aula, non è quella a cui stava lavorando il consigliere e presidente della commissione Commercio, Andrea Coia. Ma il testo messo a punto dall'assessorato allo Sviluppo Economico, Carlo Cafarotti, ricalca in molte parti il testo presentato dal Pd e dovrà essere votato - per passare - da tutti i consiglieri della maggioranza. Le opposizioni da Fratelli d'Italia e Pd chiedono che il testo arrivi presto in Aula per la votazione definitiva onde evitare ulteriori attese per gli esercenti. E dal fronte del Nazareno non si esclude che la capigruppo, come già avvenuto in passato, trovi un accordo per dare il via libera in Consiglio, derogando dall'obbligo di ottenere dei pareri da parte dei Municipi e delle commissioni competenti. Nel provvedimento, alla fine, dovrebbe passare il meccanismo per cui non servirà il parere degli uffici per ottenere l'allargamento. Ristoratori e gestori di bar presenteranno un progetto di ampliamento redatto da un tecnico privato qualificato e a quel punto inizieranno a montare i tavoli. Se verranno trovati dai vigili urbani a occupare più suolo di quello presentato, avranno 3 giorni di tempo per rimuovere l'abuso. Attesa per oggi la delibera. Sul fronte invece degli orari, l'ultima delibera ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, prevede che possano derogare dall'obbligo di chiudere alle 21.30 alimentari (che vendono anche su area pubblica come i mercati); esercenti del settore autorizzati alla somministrazione o all'asporto di vivande (come pizzerie e gelaterie, rosticcerie e pasticcerie), farmacie, parafarmacie e aree di serviz

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