Roma, molesta due donne nel locale: insulti dei residenti ai poliziotti, la folla lo difende dall'arresto

Le clienti sono state costrette a fuggire e a barricarsi nel ristorante

Roma, molesta due donne nel locale: insulti dei residenti ai poliziotti, la folla lo difende dall'arresto
di Marco De Risi e Alessia Marani
4 Minuti di Lettura
Sabato 16 Dicembre 2023, 00:50

Scene di ordinaria follia urbana poche sere fa al Tufello, in via delle Isole Curzolane. Gli agenti sono intervenuti per bloccare un giovane che aveva dato in escandescenza e si era avventato su due clienti di una trattoria costringendole insieme con gli altri avventori e il personale di sala a barricarsi all’interno in attesa delle volanti. Invece di essere sostenuti e aiutati nel loro intervento, i poliziotti - che nella colluttazione con il venticinquenne sono rimasti entrambi feriti - si sono sentiti bersagliare di invettive e insulti da parte dei residenti dei lotti popolari che, affacciati alle finestre, mentre i poliziotti portavano via in auto il ragazzo di origini nigeriane, hanno cominciato a gridare di tutto: «Guardie infami», «bastardi», «fuori dal Tufello».

PRESTIGIO CRIMINALE

Come a volere ribadire che il quartiere debba essere indenne dal controllo delle forze dell’ordine.

Una dimostrazione di forza dei boss e dei pregiudicati di zona per riaffermare il proprio prestigio criminale. Motivo per cui gli agenti hanno proceduto anche all’identificazione di chi, almeno a parole, ha voluto inscenare una rivolta. 

Ma torniamo ai fatti. Sono i primi di dicembre. Una serata come tante, le due amiche sono a cena nel ristorante e a un certo punto decidono di uscire a fumare e scambiare qualche parola. Improvvisamente il nigeriano, già conosciuto per le sue intemperanze e il comportamento violento, si palesa davanti a loro. Il ragazzo si toglie la maglietta, le importuna, commette atti osceni. Le due amiche si spaventano e cercano riparo dentro al locale. Il titolare le aiuta, cerca di allontanare lo straniero che prova comunque a seguirle. Per evitare la sua furia chiude la porta di ingresso e aspetta l’arrivo dei soccorsi attivati tramite il 112, il numero unico per le emergenze. La prima volante arriva subito. I due agenti scendono, ma fanno fatica a bloccare lo straniero che è completamente fuori di sé e si dimena a più non posso. Estraggono il taser, la “pistola” elettrica a impulsi che, interagendo con il sistema nervoso, provoca nella “vittima” una momentanea paralisi muscolari e di cui la polizia di è dotata proprio per fare fronte a casi come questi. Ma il nigeriano riesce ad afferrarlo prima che i poliziotti lo utilizzino, strappandoglielo letteralmente dalle mani. Brandisce pure un coccio di bottiglia.

ZONE CALDE

Sono attimi concitati, accorrono altri mezzi della polizia nel frattempo attivati in supporto dalla centrale di via di San Vitale. Gli agenti hanno la meglio ma al termine di una colluttazione: si impossessano nuovamente della pistola elettrica e gli scaricano addosso gli impulsi. Il nigeriano, finalmente, si placa. Ma tutt’intorno, mentre i poliziotti lo sorreggono per farlo entrare nell’auto si scatena un putiferio: le volanti in via Isole Curzolane, ad alcuni, non sono bene accetti. Come successo, d’altronde, in altre zone “calde” della Capitale: avevano fatto il giro del web le immagini dei poliziotti accerchiati in occasione dell’arresto di due spacciatori a Tor Bella Monaca, nel febbraio del 2019.
L’altra sera, al Tufello, il venticinquenne ha sfogato tutta la sua violenza, probabilmente anche sotto l’effetto di stupefacenti. I due agenti sono finiti in pronto soccorso e sono stati refertati con dieci giorni di prognosi ciascuno. Lo straniero è stato prima condotto all’ospedale Pertini, quindi sottoposto alla direttissima. Accusato dei reati di lesioni a pubblico ufficiale e di rapina (del taser), è stato condannato a due anni e sei mesi, con pena sospesa e obbligo di firma. Ma in commissariato non si è mai presentato.

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