Si definiscono una famiglia "No Tram". E, fino a ieri conducevano la loro battaglia nel silenzio. Fino a quando l'inchiesta del Messaggero ha fatto emergere tutta una serie di malumori attorno a questo servizio pubblico e al suo sferragliamento. Fulvio Caldini e la moglie, la signora Marina, sono esausti per il gran caos che fa il 2 proprio sotto le loro finestre. Vivono in uno dei palazzi di via Sacconi che - loro malgrado - affacciano su largo Rainaldi, zona di congiunzione tra via Poletti e largo Masaccio al Flaminio. Quello è uno dei posti dove il tram fa più rumore. «Noi abbiamo una sveglia obbligatoria poco dopo le 5,30, al passaggio del primo mezzo sotto casa - dice Caldini - A questo dobbiamo sommare anche il caos che viene dal Maxxi, che ha affittato una parte a un bar e che fa discoteca l'estate e l'inverno. Noi fortunatamente la discoteca la sentiamo meno, ma ci sono momenti in cui non riusciamo a stare in cucina». Ma torniamo al tram. La famiglia Caldini dice di essere «costretta» a vivere con questo rumore continuo. «Riusciamo a dormire dall'una di notte alle cinque di mattina perché poi alle 5,30 c'è l'alzata obbligata», dice lui. La situazione peggiora in estate, quando tengono le finestre aperte e, quindi, la parziale insonorizzazione dei doppi vetri non serve a niente. «Vorremmo tanto essere una famiglia "detrammizzata" - prosegue - Tantissime persone soffrono come noi. Basti pensare che l'intero caseggiato ha circa 300 famiglie. Sicuramente ad affacciarsi qui, come noi, sono circa 150».
LO STRESS
Le preoccupazioni dei residenti lungo la linea del tram 2 (che da piazzale Flaminio va a piazza Mancini, a pochissima distanza dallo stadio Olimpico, dalla Farnesina e dal Foro Italico), sono principalmente di due ordini di motivi.
LA BAGARRE
Il caso delle linee tranviarie capitoline è approdato all'attenzione della politica capitolina. La Lista Gualtieri ha chiesto di ascoltare le «perplessità» dei cittadini, chiedendo un passaggio in una Commissione congiunta tra Urbanistica e Mobilità per rivedere anche il tracciato di un'altra linea che si avrebbe intenzione di costruire, la Tav (Termini-Vaticano-Aurelio). Sulla questione è intervenuta anche l'opposizione. «Il futuro deve essere sulle metropolitane vere, non sui tram pesanti spacciati per metro leggere», ha sottolineato Federico Rocca, consigliere di Fratelli d'Italia.giampiero.valenza@ilmessaggero.it
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