Roma, «il tram ci sveglia all’alba, siamo sfiniti dal rumore»: al Flaminio i cittadini sono esasperati

La denuncia dei residenti: «La discoteca del Maxxi disturba meno»

Roma, «il tram ci sveglia all’alba, siamo sfiniti dal rumore»: al Flaminio i cittadini sono esasperati
di Giampiero Valenza
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Domenica 16 Luglio 2023, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 10:18

Si definiscono una famiglia "No Tram". E, fino a ieri conducevano la loro battaglia nel silenzio. Fino a quando l'inchiesta del Messaggero ha fatto emergere tutta una serie di malumori attorno a questo servizio pubblico e al suo sferragliamento. Fulvio Caldini e la moglie, la signora Marina, sono esausti per il gran caos che fa il 2 proprio sotto le loro finestre. Vivono in uno dei palazzi di via Sacconi che - loro malgrado - affacciano su largo Rainaldi, zona di congiunzione tra via Poletti e largo Masaccio al Flaminio. Quello è uno dei posti dove il tram fa più rumore. «Noi abbiamo una sveglia obbligatoria poco dopo le 5,30, al passaggio del primo mezzo sotto casa - dice Caldini - A questo dobbiamo sommare anche il caos che viene dal Maxxi, che ha affittato una parte a un bar e che fa discoteca l'estate e l'inverno. Noi fortunatamente la discoteca la sentiamo meno, ma ci sono momenti in cui non riusciamo a stare in cucina». Ma torniamo al tram. La famiglia Caldini dice di essere «costretta» a vivere con questo rumore continuo. «Riusciamo a dormire dall'una di notte alle cinque di mattina perché poi alle 5,30 c'è l'alzata obbligata», dice lui. La situazione peggiora in estate, quando tengono le finestre aperte e, quindi, la parziale insonorizzazione dei doppi vetri non serve a niente. «Vorremmo tanto essere una famiglia "detrammizzata" - prosegue - Tantissime persone soffrono come noi. Basti pensare che l'intero caseggiato ha circa 300 famiglie. Sicuramente ad affacciarsi qui, come noi, sono circa 150».

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LO STRESS

Le preoccupazioni dei residenti lungo la linea del tram 2 (che da piazzale Flaminio va a piazza Mancini, a pochissima distanza dallo stadio Olimpico, dalla Farnesina e dal Foro Italico), sono principalmente di due ordini di motivi.

Il primo è legato alla stabilità degli edifici, tanto che per alcuni residenti bisognerebbe studiare l'origine di alcune crepe nei palazzi, che potrebbero essere causate dalle continue vibrazioni per il passaggio del mezzo di trasporto. E poi ci sono i rumori: sono continui. Si tratta di quelli dettati dallo sferragliamento, cioè il fracasso che fa strusciando con i binari. Mauro Cantoni è un ingegnere elettronico e fa il manager di una società. È una delle vittime del caos che fa il tram ogni volta che passa. «Il danno acustico è insopportabile - dice - Hanno vincolato il passaggio ad alcuni limiti di velocità, ma nonostante il provvedimento il rumore non va via. Anzi». Lo stridìo acuto lui lo sente dal suo appartamento al sesto piano. «È a una frequenza molto alta, sembra come un gessetto sulla lavagna ma è molto più amplificato», aggiunge. Piermichele Sansone è un altro romano che patisce il passaggio del tram. «Ne subisco il rumore, ho più volte scritto e ho ricevuto risposte fantasiose - racconta - Il tram passa ogni dieci minuti alla curva tra piazza Mancini e via Poletti e con la piccola deviazione tra via Poletti e via Masaccio sveglia chiunque. Dall'Atac mi hanno risposto dicendo che il servizio era perfettamente funzionante ma che mancano i soldi per implementare l'ulteriore aggiustamento della seconda curva».

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LA BAGARRE

Il caso delle linee tranviarie capitoline è approdato all'attenzione della politica capitolina. La Lista Gualtieri ha chiesto di ascoltare le «perplessità» dei cittadini, chiedendo un passaggio in una Commissione congiunta tra Urbanistica e Mobilità per rivedere anche il tracciato di un'altra linea che si avrebbe intenzione di costruire, la Tav (Termini-Vaticano-Aurelio). Sulla questione è intervenuta anche l'opposizione. «Il futuro deve essere sulle metropolitane vere, non sui tram pesanti spacciati per metro leggere», ha sottolineato Federico Rocca, consigliere di Fratelli d'Italia.
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
 

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