Museo della Scienza di Roma, il parco tra pareti di cristallo: ecco il progetto, l'inaugurazione entro il 2027

Il polo sarà realizzato al Flaminio da Adat Studio

Museo della Scienza di Roma, il parco tra pareti di cristallo: ecco il progetto, l'inaugurazione entro il 2027
di Valeria Arnaldi
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Venerdì 21 Luglio 2023, 07:03 - Ultimo aggiornamento: 07:40

Superata l'abituale separazione tra interno ed esterno. Bandita l'opposizione tra naturale e artificiale. Negato il divario tra pubblico e privato. Il Museo della Scienza di Roma, che sarà realizzato negli spazi delle ex Caserme di via Guido Reni, nel quartiere Flaminio, avrà nel suo cuore un parco aperto ma coperto, in un nuovo dialogo con la città. A firmare Science Forest questo il nome del lavoro vincitore del bando internazionale è Adat Studio, realtà romana con esperienza internazionale. L'annuncio, con presentazione di plastici e rendering, è stato dato ieri in Campidoglio, alla presenza del Sindaco Roberto Gualtieri, con gli assessori capitolini all'Urbanistica Maurizio Veloccia e alla Cultura Miguel Gotor. E Francesca del Bello, presidente Municipio Roma II.

LE FASI

Indetto a novembre scorso dall'assessorato all'Urbanistica, il concorso ha visto la raccolta delle proposte concludersi a gennaio con 70 idee. È seguita poi l'acquisizione dei cinque progetti di fattibilità selezionati, tra i quali è stato scelto il vincitore. L'investimento è di circa 75 milioni di euro. Il cronoprogramma prevede l'inaugurazione nel 2028, «ma noi vogliamo fare meglio e inaugurarlo a inizio 2027», ha annunciato il Sindaco. «Il museo propone un grande spazio aperto al pubblico, che è contemporaneamente una piazza coperta e uno spazio domestico da frequentare anche durante gli orari di chiusura, si legge nella motivazione della giuria, presieduta dall'architetto Daniel Libeskind. E lo studio lascia aperto il lotto a possibilità di riformulazioni, pensando alla città e alle sue trasformazioni, alcune già attese, basti pensare a Maxxi - Green Maxxi e Maxxi hub. D'altronde, lo stesso museo è parte dell'ampio progetto di riqualificazione dell'ex caserma curato da CDP Real Asset SGR. «Abbiamo il Foro Italico che sta cambiando. Il Municipio II sta lavorando al Villaggio Olimpico, abbiamo il Borghetto Flaminio con lo sblocco della riqualificazione di una parte della Sapienza. In un anno e mezzo abbiamo seminato tanto», ha detto Veloccia.

LE PROSPETTIVE

Largo allora a nuove architetture. E "sguardi", all'insegna di sostenibilità e, appunto, dialogo, per minimizzare l'impatto ambientale, rendendo massima la fruibilità, e assicurare flessibilità. Al piano terra si troveranno parco, foyer, caffetteria, bookshop, ristorante, punto informazioni. Nel mezzanino, spazi per la ricerca e direzione del museo. Varie le aree espositive: al piano terra, il corpo sud sarà per la galleria on-demand, a est troveranno sede allestimenti immersivi con possibilità di dialogare con l'esterno e la terrazza potrà ospitare mostre. All'ultimo piano, "capsule'" di diverse dimensioni sospese sul parco, sorrette da alberi artificiali e connesse da corridoi vetrati. Una teca semi-trasparente di cristallo, aperta, coronerà la struttura. E sul fronte sud, la facciata sarà rivestita da celle fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica. Non rimane che attendere. Terminate le verifiche amministrative, in autunno il progetto sarà approvato dalla Giunta di Roma Capitale. L'obiettivo è affidare ad Adat Studio la realizzazione del progetto definitivo entro fine anno per indire la conferenza dei servizi entro l'estate 2024 e poi procedere all'affidamento di progetto esecutivo e gara di appalto. I lavori potrebbero iniziare entro il 2025. «L'idea era di dare una casa alla scienza», ha detto Gualtieri, «Siamo partiti da un lavoro fatto a monte sul concetto di un museo che potesse valorizzare il patrimonio di scienza e ricerca che ha Roma».

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