La macchina non può simulare l’intelletto. Se ne parla presso la Sala delle Colonne dell’Universitá Luiss Guido Carli. Un light cocktail a base di bollicine e mandorle precede la riflessione sulle misteriose vie della mente umana. Perché a via Pola si presenta il libro del professor Giulio Maira “Il telaio magico, brevi lezioni sul cervello”. Con il celebre neurochirurgo ci sono la vice presidente Luiss Paola Severino, il direttore generale dell’Ateneo Giovanni Lo Storto e il filosofo Sebastiano Maffettone. Tra il pubblico ecco la designer Carla Vittoria Maira, in elegante tailleur pantalone beige, consorte dell’autore, e l’avvocato Tommaso Addario. E poi tanti studenti. «Maira è il maggior esperto del cervello - introduce Lo Storto - una vera star. E il suo testo è un dono, pensando solo a come mette in connessione arte e mente. Ci sarà un momento in cui il cervello andrà in disuso? No, perché ad esso è riservata la capacità di esprimere la creatività umana». «Il lavoro offre molti spunti - aggiunge Maffettone - si apre con Michelangelo e finisce con la morte. E’ possible un’intelligenza senza biologia? Che le macchine siano più veloci di noi è ovvio. Ma non vuol dire pensare meglio di noi. Le emozioni sono proprietà dell’uomo. Ogni essere umano è diverso dall’altro. Le macchine no».
Applausi. «Questo è un titolo che risponde a tante domande - analizza la Severino - l’intelligenza artificiale è una macchina e il cervello è l’essenza dell’essere umano.