Giovani autrici alla ribalta. Presso “Il Libraccio“ di via Nazionale c’e una folla di spettatori interessata alla presentazione del libro “Mia sorella è figlia unica”, di Cecilia Lavatore. Dialogano con l’autrice la giornalista Simona De Santis e l’attrice Iris Basilicata. Si parla di 21 storie di donne che la scrittrice ha scovato nel suo interesse per il pianeta femminile. Parafrasando una canzone di Rino Gaetano, ”Mio fratello è figlio unico”: «Un brano contro il potere - spiega la Lavatore - in quella canzone c’è questo senso di libertà ma anche di solitudine in cui si avverte la solidarietà con chi è incapace di adeguarsi. Le donne che tratto sono storie vere. In loro c’è coraggio e voglia di sconfiggere la paura».
Tra il pubblico anche la giornalista Paola Cacianti. «Cecilia - aggiunge la De Santis - è dotata di una notevole intelligenza emotiva. Queste 21 vite sono molto diverse tra loro, spesso in posti e tempi differenti, e messe insieme con grande acume. Si parla di morte sul lavoro, di Mahsa Amini e di Resistenza al femminile».
Il pubblico è sempre più attento. «Provo a sviscerare ciò che questi fatti mi hanno dato - sottolinea la scrittrice - sento la solitudine di questo mondo femminile. Franca Rame, Hilary Swank e Paola Egonu sono conosciute. Altre no. Spesso lo diventano per un epilogo tragico della loro vita». Narrazioni che nascono da un sentimento di rabbia e di amore. Di lotta contro l’ingiustizia. Ma l’autrice non si definisce un’attivista. Incamera le vicende e prima di scrivere prova sempre uno smottamento emotivo. Anche Luana D’Orazio trova spazio nel suo libro: la Lavatore legge con sentimento il brano dedicato all’operaia. E il pubblico applaude.