Simonetta Cardone, uccisa da un suv Tesla contromano a Roma. Dolore e rabbia ai funerali: «Troppi pazzi sulle strade»

La tragedia sulla Laurentina. Il fratello: «Era prudente e indossava la cintura di sicurezza. Ma non le è bastato»

Simonetta Cardone, uccisa da un suv Tesla contromano a Roma. Dolore e rabbia ai funerali: «Troppi pazzi sulle strade»
di Moira Di Mario
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Sabato 8 Luglio 2023, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 12:20

Grande commozione ieri per l'ultimo saluto a Simonetta Cardone, la donna di 67 anni travolta il 1° luglio scorso sulla Laurentina mentre era a bordo della sua Lancia Y da un suv Tesla con a bordo cinque ventenni. Nella piccola parrocchia di San Romualdo Abate a Monte Migliore, oltre ai fratelli di Simonetta, alla mamma Maria, 86 anni con cui la vittima viveva, c'erano anche gli amici di una vita che la ricordano come una donna «solare, sempre disponibile e pronta ad aiutare chiunque avesse bisogno». Una persona dal grande cuore, come ha sottolineato anche don Paolo, il parroco della chiesa, che ha officiato il rito funebre. Dopo la lettura del Vangelo, il sacerdote ha puntato il dito contro «un'umanità marcia fino al midollo ha detto per cui la vita non ha più valore. Saranno l'indagine e la magistratura a ricostruire l'incidente e a individuare i responsabili ha aggiunto don Paolo tuttavia non posso non dire che quella è una strada davvero molto pericolosa. Quando anch'io la percorro, prima di partire affido la mia anima al Signore perché non so mai cosa potrebbe accadere. Solo ieri (giovedì, ndr) ho schivato un'auto che per sorpassare aveva invaso la mia corsia. Ormai la nostra speranza è riposta solo in Gesù Cristo e solo a lui possiamo affidare la nostra vita. Siamo troppo presi dalla fretta, dalla voglia di fare tutto e subito e non ci curiamo di chi ci sta accanto, dentro quelle scatole di metallo più o meno grandi. Le nostre capacità non si misurano arrivando trenta secondi prima degli altri, ma rispettando la vita umana».

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AMANTE DEGLI ANIMALI

Una denuncia dura, quella del parroco, lanciata durante la lunga omelia che si è aperta e chiusa ricordando Simonetta «una donna solare ha concluso don Paolo nata il 21 marzo, il primo giorno di primavera.

Molto legata alla sua mamma di cui si sarebbe occupata a tempo pieno appena fosse andata in pensione. Amante degli animali che soccorreva e di cui si prendeva cura». Ora le due cagnoline da caccia di 10 anni e i sei gatti sono rimasti a casa di Simonetta e vengono accuditi da un gruppo di amiche della donna. «Sono delle anime pie commenta il fratello Gianfranco che sono già riuscite a dare in adozione le due tartarughe e altrettanti micetti di mia sorella. Continueranno ad occuparsi degli altri animali fino a quando non troveranno una nuova famiglia».

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Per questo hanno aperto una pagina Facebook "Salviamo gli animali lasciati da Simona" dove le volontarie condividono le foto con la descrizione dei cani e dei gatti rimasti orfani. Una vera e propria mobilitazione per le adozioni che le amiche di Simonetta seguiranno da vicino e in prima persona. I due fratelli della donna vivono uno negli Stati Uniti e l'altro in Toscana dove porterà mamma Maria. «Non può vivere da sola dice Gianfranco ha 86 anni e poi era legatissima a mia sorella. Simonetta trascorreva la mattina con mia madre e i suoi animali e il pomeriggio lavorava come segretaria in uno studio fisioterapico. Poi appena finiva tornava subito a casa qui a Monte Migliore».

 

Sull'incidente che gli ha strappato la sorella, l'uomo dice molto poco. È ancora troppo scosso. Riesce solo ribadire come Simonetta sabato scorso «indossava la cintura di sicurezza conclude e lo so per certo. Sia perché l'hanno vista i vigili del fuoco, sia soprattutto perché conoscevo molto bene Simonetta, sempre molto attenta a rispettare le regole. Appena saliva in macchina e prima di avviare il motore agganciava la cintura. Su questo non ho alcun dubbio».
 

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