Roma, palazzo crollato a Ponte Milvio, ok della Procura: «Demolite il palazzo»

Roma, palazzo crollato a Ponte Milvio, ok della Procura: «Demolite il palazzo»
di Michela Allegri
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Martedì 18 Ottobre 2016, 17:46

Una demolizione controllata, da effettuare con estrema urgenza mentre l'intera area resta sotto sequestro, macerie comprese. La Procura intende procedere in tempi stretti per mettere in sicurezza la zona che circonda l'edificio crollato a Ponte Milvio, in modo da permettere alle famiglie che abitano nelle costruzioni circostanti di rientrare a casa. A quanto sembra, l'abbattimento dell'immobile franato tre settimane fa, al civico numero 5 di via della Farnesina, potrebbe avvenire già la prossima settimana. L'operazione, però, dovrà essere pilotata: l'esperto tecnico nominato dagli inquirenti, l'ingegnere Claudio De Angelis, dovrà poter effettuare gli ultimi rilievi - che si concentreranno soprattutto nell'area delle fondamenta - in modo da poter concludere la perizia sulle dinamiche del cedimento. Per il momento, il fascicolo, aperto per crollo colposo, resta senza indagati. Il pm Carlo Lasperanza attende infatti i risultati della consulenza per stabilire se il disastro sia avvenuto per cause naturali o se siano invece ravvisabili eventuali responsabilità. Il sospetto è che la base dell'edificio sia marcita a causa di infiltrazioni d'acqua piovana, e che non abbia retto il peso della struttura. Il problema più urgente da risolvere è liberare in fretta l'area e consentire alle famiglie sfollate di rientrare nei propri appartamenti. Il giorno dell'incidente sono state allontanate dalla zona a rischio circa 120 persone e ventiquattro famiglie sono ancora fuori di casa.

GLI ONERI
Gli abitanti del palazzo crollato, intanto, denunciano di essere stati abbandonati. «E' assurdo che non esista un fondo da destinare a disastri di questo tipo», lamenta l'avvocato Fabio D'Amato, inquilino dell'immobile e legale dei residenti. Oltre al danno, per chi ha visto la propria casa franare da un giorno all'altro, si profila anche un'enorme beffa. Le spese di demolizione, infatti, almeno per il momento sarebbero a carico dei condomini. Lo spiega sempre l'avvocato: «Visto che la situazione è urgente abbiamo contattato una ditta specializzata, il prezzo è alto: si parla di circa 30mila euro a famiglia». Solo per buttare giù i muri rimasti in piedi, bisognerebbe pagare almeno 200mila euro in totale. Un accordo tra residenti, Vigili del fuoco e funzionari del Municipio potrebbe tagliare almeno in parte le spese, «ma la vicenda è lontana da una soluzione, quindi abbiamo creato un gruppo per raccogliere fondi: l'Associazione Territorio Ponte Milvio Farnesina», continua il penalista che spera ancora in un'intesa col Municipio.

IL CROLLO
Il crollo risale al 24 settembre, il giorno dopo un'ispezione fatta dai Vigili del fuoco che, pur non catalogando la costruzione come pericolante, riscontrano un «esteso quadro fessurativo» e delle «lesioni sviluppate in pochissimo tempo», scrivono. Verso le due di notte, i condomini chiamano il 115, dicendo di aver sentito alcuni strani scricchiolii. Le famiglie corrono in strada, aiutate dai pompieri e dagli agenti del commissariato Ponte Milvio. Dopo pochi minuti, il disastro. La parte posteriore dell'immobile cede mentre la facciata resta in piedi. Sul posto arriva anche il pm, che apre un'inchiesta per crollo colposo. Nel frattempo, i condomini vengono allontanati, insieme ai residenti nei palazzi circostanti. Forse, almeno loro, potranno tornare nelle proprie abitazioni.