Fori, traffico in tilt: due cortei contro
la pedonalizzazione. Contestata Alfonsi

Fori, traffico in tilt: due cortei contro la pedonalizzazione. Contestata Alfonsi
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Giovedì 24 Ottobre 2013, 19:34 - Ultimo aggiornamento: 21:30

ROMA - I due cortei che si sono svolti nel pomeriggio nel rione Esquilino per protestare contro la limitazione al traffico di via dei Fori Imperiali decisa dal sindaco Ignazio Marino e contro il degrado del quartiere più multietnico della Capitale hanno mandato in tilt il traffico, in gran parte del centro e non solo. Caos, ingorghi e code si sono registrati in tutta l'area compresa tra piazza Venezia e le Terme di Caracalla. In particolare, per quasi due ore, dopo le 17, il sit-in dei comitati dei commercianti dell'Esquilino ha bloccato l'incrocio tra via Merulana, via Labicana e viale Manzoni: uno snodo fondamentale per il traffico del quadrante. Tanto più con l'impossibilità delle auto di passare in via dei Fori, dalla scorsa estate zona a traffico limitato. A tutto questo si è aggiunto il corteo dei militanti di Casapound che da piazza Vittorio ha raggiunto il sit-in dei Comitati.

«Smog, traffico, declino, caos. Ecco l'effetto Marino. No alla finta pedonalizzazione». Questo è lo striscione d'apertura del corteo, promosso da diversi comitati dei Rioni Esquilino e Monti, che ha sfilato da piazza Iside, a due passi da via Labicana, e che si è fermato, dopo aver percorso un breve tratto di strada, all'incrocio tra via Merulana e Labicana «simbolicamente al centro del problema».

I manifestanti protestano contro la nuova viabilità della zona dopo l'avvio del piano di pedonalizzazione dei Fori Imperiali. «Cemento, caos, declino. Guarda che hai fatto sindaco Marino», recita un cartello esposto da un manifestante. I cittadini si sono fermati formando un circolo all'incrocio tra via Merulana, viale Manzoni e via Labicana. In piazza ci sono oltre un centinaio di persone.

La presidente dell'associazione via Merulana per l'Esquilino, Luciana Gasparini, spiega: «Ci troviamo in una strada altamente pericolosa, dopo la pedonalizzazione dei Fori: tra via Merulana e via Labicana c'è un 'tappo' che a volte inizia addirittura dal Teatro Brancaccio, con ripercussioni fino alla Stazione Termini». Alessandra Catitti, della stessa associazione, le fa eco: «Il traffico che da Santa Maria Maggiore scende su via Merulana è lento, stagnante, bloccato. Invece sulle due corsie a salire verso San Giovanni le macchine verso troppo veloci, non si fermano più alle strisce pedonali e la nuova corsia è diventata di fatto una corsia di sorpasso. In più è aumentato lo smog e l'inquinamento acustico alle stelle».

Contestato il minisindaco Alfonsi. «Non stiamo, io perlomeno, bocciando o ripensando il progetto finale di una pedonalizzazione intorno ai grandi monumenti come il Colosseo. Ma stiamo cercando di far sì che questo progetto possa essere attuato senza che ci sia una parte della città, di commercianti e residenti, che lo debbano subire mentre tutti gli altri lo possono fruire». Lo ha detto la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, che questo pomeriggio è intervenuta alla manifestazione di protesta all'incrocio tra via Labicana e via Merulana. Il minisindaco ha preso la parola al megafono prima che arrivasse il corteo di Casapound, ma mentre parlava è stata contestata da alcuni partecipanti alla manifestazione. Qualcuno le ha gridato «Buffona» qualcun altro «Vivici tu in via Labicana». Proprio parlando di via Merulana Alfonsi ha detto che «a quanto mi dicono, mi scrivono, ho verificato, c'è una corsia diventata quasi un'autostrada, ad alto scorrimento. L'altra, al contrario, subisce un rallentamento costante. Questo è quello che ho scritto anche all'assessore Improta, al quale ho chiesto di rifare lo studio complessivo della mobilità nei rioni Esquilino, Monti e Celio».

Il corteo di Casapound partito da piazza Vittorio è arrivato all'incrocio tra via Merulana, via Labicana e viale Manzoni, dove erano riuniti i manifestanti che protestavano contro i disagi derivanti dal piano di pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali. All'arrivo del corteo di Casapound, però, una manifestante ha espresso il suo dissenso dicendo: «Se ne devono andare, non li vogliamo. Questa era una manifestazione senza colori politici. Io me ne vado». «L'Esquilino è nostro», gridano dal corteo protestando contro il degrado.

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