Cortei, tornano a scaldarsi le piazze di Pisa e Firenze. Il Viminale: ​«Rischio di infiltrazioni»

Non accennano a placarsi le polemiche sul fronte politico

Cortei, tornano a scaldarsi le piazze di Pisa e Firenze. Il Viminale: «Rischio di infiltrazioni»
di Francesco Malfetano
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Sabato 2 Marzo 2024, 07:23

Tornano a scaldarsi le piazze di Pisa e Firenze. Ad una settimana dagli scontri che hanno provocato una lunga sequela di polemiche, finendo con il contrapporre anche le istituzioni democratiche, studenti e manifestanti pro-palestina si preparano a nuovi cortei nelle città "incendiate" venerdì scorso.

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IL CLIMA

Il clima è teso. Al punto che il Viminale, come già precisato dal ministro Matteo Piantedosi durante l'informativa in Parlamento dell'altro ieri, denuncia il «rischio di infiltrazioni». Si teme infatti che ai cortei - stavolta regolarmente comunicati - possano partecipare esponenti provenienti da vari mondi. Antagonisti soprattutto, ma anche anarchici ed estremisti islamici. Inevitabile quindi, che la priorità del Viminale resti quella di «abbassare i toni». Per il resto, non ci sono però nuove direttive sulla gestione delle piazze, anzi. Si conferma l'assoluta fiducia nelle capacità di gestione di questori e prefetti che hanno già portato, si apprende dai dati del ministero, ad una riduzione degli eventi problematici registrati durante le manifestazioni rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Nei primi due mesi del 2024, a fronte di un aumento di cortei, proteste e sit-in (2.822) sono diminuiti gli scontri, toccando la soglia dell'1,6%. Più che dimezzati rispetto a gennaio e febbraio del 2023, quando le manifestazioni sono state 1.994 e le criticità il 3,5%.
La speranza è quindi che le statistiche possano essere ancora migliorate anche dal corteo pisano che nel primo pomeriggio attraverserà le principali vie dello shopping del centro per raggiungere piazza dei Cavalieri, la stessa che fu negata sette giorni fa con le cariche della polizia. A Firenze, invece, per gli studenti medi del collettivo K1 (tra i presenti al corteo pro Palestina caricato dalla polizia nel capoluogo toscano) l'appuntamento è alle 18, con una nuova mobilitazione davanti al consolato americano. L'allerta, però, diffusa su tutto il territorio nazionale, interessa in particolare Bologna, Torino e la Capitale, dove saranno in azione anche gli agricoltori. A Roma infatti, partirà alle 15 da piazza Vittorio il corteo pro-Palestina a cui hanno aderito una trentina tra collettivi, associazioni di estrema sinistra e sindacati. Anche in questo caso l'appello è alla responsabilità da parte di tutti. «Non vogliamo più vedere quello che è successo a Pisa e Firenze venerdì scorso», dice ad esempio il sindaco fiorentino Dario Nardella.
Intanto, come segno distensivo anche rispetto alle richieste di chi spinge affinché tutti gli agenti siano identificabili attraverso un codice, i poliziotti che il 23 febbraio scorso erano in servizio in divisa e casco a Pisa, si sono auto-identificati. Atti che la questura ha trasmesso all'autorità giudiziaria che indaga sugli incidenti di piazza. Al momento il fascicolo della città della torre pendente, così come anche quello analogo di Firenze, è però ancora senza indagati, in attesa degli accertamenti in base a video, relazioni di servizio e prime informative.

LE POLEMICHE

Non accennano a placarsi però le polemiche sul fronte politico, spostandosi sul fil rouge del coinvolgimento del Colle. «Penso che Mattarella abbia tutto quello che c'era da dire, le sue parole non vanno mai trascinate nella polemica politica quotidiana. Mi ha stupito la nota di Fdi che accusa il Pd di spalleggiare i violenti» e che «Meloni si nasconda dietro i suoi ministri e non abbia espresso una sola parola di solidarietà verso gli studenti» attacca infatti la segretaria dem Elly Schlein. Sulla stessa linea anche il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. «Se lascia tutto nell'ambiguità credo che sia anche vigliacco da parte del presidente del Consiglio».
Sul fronte opposto, mentre la premier Giorgia Meloni è Washington per incontrare Joe Biden, a via della Scrofa si continua ad attaccare la «sinistra».
Per loro «va bene che chiunque possa mettere a ferro e fuoco le città e picchiare la polizia» si legge nella nota con cui il sottosegretario e braccio destro meloniano Giovanbattista Fazzolari commenta le notizie ogni mattina. «Condividiamo le parole di Mattarella ed è per questo che vanno verificati i fatti e se ci sono stati abusi o colpe devono essere sanzionate, ma la libertà di qualcuno si ferma quando limita la libertà di una altra persona, ed è per questo che le regole vanno rispettate da tutti».

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