Il tram Termini-Vaticano, il parroco Don Elio Lops: «Allarme per la Basilica di San Vitale»

Don Elio Lops, parroco della più antica chiesa di Roma, contro il Tva a via Nazionale

Il tram Termini-Vaticano, il parroco Don Elio Lops: «Allarme per la Basilica di San Vitale»
di Fernando M. Magliaro e Giampiero Valenza
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Venerdì 10 Novembre 2023, 23:52

Le vibrazioni metteranno a rischio palazzi borghesi, edifici nobiliari, luoghi di culto: lo dice la Soprintendenza nel suo parere condizionato sul progetto del tram Termini-Vaticano-Aurelio. E lo ribadisce anche don Elio Lops, parroco della Basilica paleocristiana di San Vitale, su via Nazionale, e cappellano dei vigili del fuoco di Roma e provincia: «A meno che il Campidoglio non proponga tram a levitazione elettromagnetica - spiega il sacerdote - torneremo a risentire del problema al passaggio di ogni tram. I figli dei vecchi abitanti ora anziani pure loro, (frequentatori assidui della parrocchia) ricordano che il tram che passava su via Nazionale fu tolto proprio perché le sollecitazioni meccaniche delle rotaie danneggiavano la stabilità dei palazzi, e la casa Canonica ne ha ancora le tracce preoccupanti».

L’OPERA

Al centro dell’ennesima bocciatura, c’è il progetto del Comune di costruire una linea tram da Termini (palazzo Massimo) al Vaticano (piazza Risorgimento) e all’Aurelio (piazza Giureconsulti): 3 capolinea e 18 fermate (o 19, dipende da quale documento si consulti) disseminate lungo gli 8,9 km totali della linea, 8,2 fra Termini e Giureconsulti, più 770 metri di deviazione per piazza Risorgimento. 
Quest’ultimo tratto smonterà i sampietrini che il Comune si appresta a rimettere su via Porcari e via Vitelleschi, a dimostrazione del coordinamento inesistente fra i vari progetti del Campidoglio. 
Costo preventivato: 294 milioni di euro, 120 da fondi Pnrr e 174 da stanziamenti accantonati dal ministero dei Trasporti.

Previsione dei cantieri: apertura aprile 2024 e chiusura nella primavera 2028 con sospensione dei lavori durante l’Anno Santo. Sospensione annunciata ma senza specificarne i dettagli se cantiere che rimane aperto ma senza lavorazioni, richiuso con i mezzi di fortuna o richiuso a regola d’arte. E senza specificare eventuali costi aggiuntivi.

«GRANDE PREOCCUPAZIONE»

Spiega don Elio Lops: «Il progetto del Comune di realizzare il tram seppur interessante per la viabilità cittadina qui su via Nazionale desta grandissima preoccupazione. La Chiesa di San Vitale che fa parte del Fondo edifici di Culto del Ministero dell’Interno, è una Basilica Paleocristiana edificata per volontà di Sant’Ambrogio di Milano dopo il 386 d.C. Ed è il più antico luogo di culto cattolico del centro storico di Roma. La Basilica Imperiale di San Vitale al Quirinale, edificata dall’Imperatore Teodosio è un vero tesoro è l’unico edificio dell’Impero Romano ancora in uso con il medesimo scopo, è una vera e propria reliquia archeologica e culturale». Un patrimonio però quasi sconosciuto. «Per via dell’“orrido scalone realizzato per la costruzione di quello scempio di Via Nazionale” cosi come si esprimeva al tal riguardo il prof. Federico Zeri, la Basilica è stata di molto penalizzata, tant’è che tra i romani è la Basilica meno conosciuta». 
Aggiunge ancora il sacerdote: «Da quando sono stati rimossi i sampietrini in questa parte della strada la Basilica risente molto di meno delle vibrazioni». Poi, il riferimento ai tram elettromagnetici e la paura che col Tva tornino le vibrazioni, causa dei danneggiamenti dei palazzi quando ancora i tram passavano, a inizio ‘900, su via Nazionale. Questo, perché: «Via Nazionale fu realizzata in modo sbrigativo e il tratto tra via Genova e via Milano la parte proprio che interessa la Basilica paleocristiana di San Vitale al Quirinale al di sotto del manto stradale si celano cunicoli e vecchi tunnel, quindi è tutta vuota, come ha potuto constatare la Sovrintendenza Capitolina quando ha tolto i sanpietrini fronte palazzo delle Esposizioni».

LA LUNGA LISTA DEI NO

Quello di don Elio Lops è solo l’ultimo “no” a quest’opera, difesa solo dalla lobby filotranviaria col suo contorno di pseudoambientalisti tanto cari a una certa sinistra. Insieme al parroco, ci sono residenti e commercianti, albergatori e personalità come l’ex sindaco, Francesco Rutelli; l’ex assessore all’Urbanistica della Giunta Veltroni, Roberto Morassut; l’ex consigliere comunale, deputato di Verdi e SeL e voce storica dell’ambientalismo romano, Paolo Cento. Poi, archeologi e storici, docenti di ingegneria, membri del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, associazioni di tutela ambientale, di ciclisti, motociclisti e di utenti del trasporto pubblico. E, ancora: l’ex comandante generale dei vigili urbani di Roma, Antonio Di Maggio; l’ex vicecomandante del Gruppo Centro Storico, Gianfranco Barba; l’ex comandante dei pompieri, Luigi Abate; il presidente di Sis 118, Mario Balzanelli; il segretario regionale della Società dei Medici d’Urgenza (Simeu), Giulio Maria Ricciuto; il segretario nazionale del Sindacato medici italiani, Paola Onotri. Poi i sindacati: di Ama, della polizia di Stato, dei vigili urbani, dei pompieri, degli operatori sanitari e dei tassisti. 

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