Tassisti contro il tram Tva: «Traffico a rischio paralisi»

Il coordinatore di Usb Taxi, Riccardo Cacchione boccia l’opera di via Nazionale: «Come si fa a pensare di costruire dei binari che passano davanti all’ospedale?»

Tassisti contro il tram Tva: «Traffico a rischio paralisi»
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Giovedì 9 Novembre 2023, 00:16

«Vogliono far passare il tram a via della Traspontina che già oggi è un delirio totale. Le Forche Caudine sono una passeggiata in confronto. La fila da largo Magnanapoli oggi arriva a piazza Venezia. Col tram la fila inizierà a piazza della Repubblica. La Galleria Pasa (quella sotto il Gianicolo, ndr) di mattina è una via crucis. Solo che poi la via crucis dopo un po’ finisce». Riccardo Cacchione, coordinatore nazionale Usb Taxi è praticamente un fiume in piena quando riepiloga tutte le criticità del progetto del Comune di realizzare il tram a via Nazionale. 
«Io voglio sapere se è normale che una persona che debba andare al pronto soccorso del Santo Spirito, sia obbligata, già oggi, a dire una preghiera perché l’ambulanza non si trasformi in un carro funebre quando deve passare sul lungotevere. Hai voglia ad accendere le sirene: se non c’è spazio, lì non passi. Figuriamoci con un tram. Ma è normale che attaccato all’ingresso di un pronto soccorso mettano dei binari? Coi tram di Roma che si fermano per ore in mezzo la strada un giorno sì e l’altro pure?».

IL PROGETTO

L’idea del Campidoglio, spinta dalla lobby filotranviaria e dal contorno di pseudo ambientalisti tanto cari a una certa sinistra, è di realizzare una nuova linea traviaria da Termini (palazzo Massimo) al Vaticano (piazza Risorgimento) e all’Aurelio (piazza Giureconsulti).

In totale, 8,9 km di binari, con 18 fermate più i tre capolinea per un costo stimato approssimativamente oggi di 294 milioni di euro, 120 da fondi Pnrr e 174 con soldi accantonati dal Ministero dei Trasporti. 

LE CRITICITÀ

Usb Taxi è solo l’ultimo di una lunga lista di contrari: residenti, commercianti e albergatori, sindacati di taxi, polizia di Stato, vigili urbani, vigili del fuoco, operatori sanitari, di Ama. Più il corposo elenco di personalità: l’ex sindaco Francesco Rutelli; l’ex assessore all’Urbanistica della Giunta Veltroni, Roberto Morassut; gli ex comandanti dei vigili urbani di Roma e dei vigili del fuoco di Roma e provincia, Antonio Di Maggio e Luigi Abate; il presidente nazionale del Sis 118, Mario Balzanelli; il segretario regionale dei Medici d’Urgenza (Simeu), Giulio Maria Ricciuto; il segretario nazionale del Sindacato Medici, Paola Onotri. E poi, docenti universitari di ingegneria dei Trasporti, ingegneria civile e ingegneria acustica; storici e archeologi. Le criticità emerse sono molteplici: nodi di traffico a Termini, IV Novembre e lungotevere in Sassia; totale assenza per più della metà della linea di aree per il carico e scarico merci, la salita e discesa da taxi e ncc degli ospiti degli hotel, la raccolta dei rifiuti. Nessun calcolo né simulazioni sul traffico per le interferenze con Questura e vigili del fuoco. Infine, la criticità più rilevante: i binari attaccati al marciapiede nel quale si apre l’accesso al pronto soccorso del Santo Spirito in Sassia che, in caso un tram rimanesse bloccato indipendentemente dal motivo. metteranno a repentaglio la vita de 1600 codici rossi che annualmente accedono al nosocomio quando ogni minuto può segnare la differenza fra la vita e la morte.

Aggiunge Cacchione: «Non hanno saputo neanche programmare i cicli semaforici nelle aree di cantiere e dopo giorni si accorgono che sono sbagliati, figuriamoci un’opera di questa portata. Ma in che mani siamo? A chi sono affidate le progettazioni in questa città? Giocano coi numeri al lotto? Il Comune non ha previsto neanche un cartello multilingue per indicare dove sono stati spostati i parcheggi taxi per i vari cantieri. Esistono posti nei quali non si possono realizzare certi impianti come il tram: via IV Novembre, ad esempio, è una strada con una forte pendenza e una doppia torsione. Il problema è quello delle capacità progettuali: ci viene rimproverato che non ci sono taxi a Termini. Ma sotto il Teatro Argentina era così pieno di auto bianche che stavano quasi nel foyer. La verità è che a Termini è stata studiata una viabilità a dir poco infelice: la gente non riesce a prendere il taxi perché il taxi non riesce ad arrivare a Termini. Vogliamo fare due più due? Se tutta la città ha i parcheggi pieni di taxi e solo uno è vuoto, non è che ci sono problemi su quel parcheggio specifico e della sua viabilità? Basti pensare che chi ha architettato questi parcheggi taxi non ha pensato a mettere neanche le pensiline dalla pioggia per i passeggeri in attesa. Ad agosto rischi l’insolazione ma quando piove? Anche lì poi sarà colpa dei taxi? O sarà magari che chi progetta le opere in questa città manca di visione d’insieme?»
 

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