Tram a via Nazionale, l'associazione Tutela Utenti Trasporti Pubblici: «Meglio i bus elettrici»

Bocciato il Tva

Tram a via Nazionale, l'associazione Tutela Utenti Trasporti Pubblici: «Meglio i bus elettrici»
di Fernando M. Magliaro e Giampiero Valenza
4 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Novembre 2023, 06:29

«Da Termini a piazza Venezia occorre un serio approfondimento sia in relazione alle problematiche tecniche di cui si parla recentemente sia per quel che riguarda il servizio reso all'utenza. Se occorresse pensare ad una alternativa nella situazione specifica, c'è da considerare che oggi la tecnologia dei bus elettrici sembra molto matura: per flessibilità, per le caratteristiche specifiche, il bus elettrico è sicuramente più ragionevole di un tram che attraversa percorsi vincolati condividendoli con elevati volumi di traffico». Don Ugo Quinzi, presidente dell'Associazione Tutela Utenti del Trasporto Pubblico (TUTraP-APS), e fra i blogger di trasporto pubblico più equilibrati e seguiti, è chiaro: bus elettrici meglio del tram.

IL PROGETTO

L'ennesimo parere contrario arriva sul progetto del Comune - bandiera della lobby pro tram e del contorno di pseudo ambientalisti cara una certa sinistra - di realizzare una nuova linea tranviaria dalla stazione Termini, con capolinea sotto la sede della Soprintendenza di Stato di Palazzo Massimo, fino al Vaticano (piazza Risorgimento) e all'Aurelio (piazza Giureconsulti). In totale, il progetto prevede di costruire un doppio binario che copra la distanza di 8,2 km da Termini a Giureconsulti più altri 770 metri per la diramazione Vaticano.

In tutto, sarebbero 18 le fermate previste (o 19, dipende da quale documento si consulta) più i tre capolinea. Al momento, il costo totale è stimato in 294 milioni di euro: 120 vengono da fondi Pnrr e gli altri 174 li metterà, con fondi "accantonati", il ministero dei Trasporti. Eventuali costi eccedenti dovranno essere coperti dal Campidoglio che prevede di dividere l'opera in due tranche: la prima da Termini a piazza Venezia, finanziata interamente coi soldi del Pnrr, la seconda, soldi ministeriali, da Venezia a Giureconsulti/Risorgimento. Il cantiere della prima tratta aprirebbe, nelle previsioni del Comune, ad aprile 2024, verrebbe "sospeso" a novembre 2024 e poi riaperto dopo l'Anno Santo a gennaio 2026 per poi concludersi entro giugno 2026, rispettando così le tempistiche fissate dall'utilizzo dei soldi del Pnrr. Subito dopo aprirebbe il cantiere per la seconda tratta la cui conclusione è prevista per inizio 2028: tutta la linea, sempre secondo le previsioni del Comune, sarebbe in funzione a marzo 2028, dopo un totale di 47 mesi di ruspe in strada.

LUNGA LISTA DI NO

Contro questo progetto, la lista dei contrari è nutritissima: residenti, commercianti (che hanno in corso una raccolta firme contro l'opera) e albergatori. Ma anche personalità come l'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli; l'ex assessore all'Urbanistica della Giunta Veltroni e "padre" dell'attuale Piano regolatore della città, Roberto Morassut; l'ex deputato e consigliere comunale dei Verdi e di SeL e storico esponente ambientalista romano, Paolo Cento; l'ex comandante generale dei vigili urbani, Antonio Di Maggio, e l'x vicecomandante del Gruppo Centro storico, Gianfranco Barba; l'ex comandante dei vigili del fuoco di Roma e provincia, Luigi Abate; il presidente nazionale di Sis 118, Mario Balzanelli; il segretario regionale della Società dei Medici d'Urgenza (Simeu), Giulio Maria Ricciuto; il segretario nazionale del Sindacato Medici italiani, Paola Onotri. E, poi, il mondo sindacale di polizia di Stato, vigili urbani, taxi, operatori sanitari, pompieri - e dell'associazionismo come motociclisti e ciclisti ma anche il mondo ecologista progressista.

«L'INTERESSE DEGLI UTENTI»

«Quello della Tva è un discorso complesso: l'idea di voler eliminare tutti i bus che passano per via Nazionale è molto interessate ma poi bisognerà vedere all'atto pratico se sarà davvero possibile. Molti sollevano in proposito un tema tecnico, soprattutto da Termini a piazza Venezia. Gli argomenti tecnici su pendenze e curve comunque li lascio ai tecnici. L'Associazione che io rappresento si occupa meno di temi tecnici e più degli interessi degli utenti: noi ci poniamo la questione se quest'opera può essere utile o no all'utenza. La direttrice è certamente quella più frequentata da un'utenza turistica. Se i tram camminano in una corsia riservata ed esclusiva, senza bus, senza taxi, e con una frequenza tale da assorbire agevolmente i picchi di utenza allora possono essere anche utili. Ma se li facciamo camminare, come per il Tva, in corsie preferenziali miste o senza proprio corsie preferenziali, attraversando zone con traffico privato, allora i tram rischiano di non camminare più speditamente di un bus e abbiamo la sfilza di eventi aneddotici sui tram bloccati come accade oggi. E questo non è certo un grande regalo all'utenza».
 

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