Roma, devasta una casa a Selva Candida e scappa: morto d’infarto dopo il taser

Solo l’autopsia potrà chiarire le responsabilità

Cassia, devasta una casa e scappa: morto d’infarto dopo il taser
di Raffaele Marra
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Sabato 19 Novembre 2022, 22:58 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 09:25

Un 43enne romano dà in escandescenze a casa di un conoscente in zona Selva Candida distruggendogli casa, all’arrivo dei Carabinieri li aggredisce e scappa, dopo una fuga rocambolesca si accascia a terra per un malore e muore. Una tragica storia con un tragico epilogo, quello che sembra ancora un volta iniziato con una lite con motivazioni ancora al vaglio degli inquirenti. La notte scorsa a seguito di una chiamata al 112 da parte del proprietario di un’abitazione in via Virginia Tonelli, i Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia sono intervenuti per verificare la segnalazione della possibile aggressione e del danneggiamento dell’appartamento. 

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LA COCAINA

La gazzella appena giunta sul posto ha notato, un uomo (già noto alle forze dell’ordine, ndr) in forte stato di agitazione, probabilmente dopo aver assunto cocaina, che dopo aver messo a soqquadro l’appartamento e danneggiato gli arredi, ha continuato nella sua furia anche dopo l’arrivo dei carabinieri, aggredendoli e dandosi alla fuga.

Uno di loro, nel tentativo di fermarlo ha utilizzato il taser in dotazione ma senza che lo stesso potesse tramortirlo. 

LA FUGA

L’uomo uscito di corsa dal fabbricato si è dato alla fuga per le strade del quartiere salendo anche su un’auto in sosta per poi arrampicarsi sul balcone di un’abitazione e quindi proseguire la fuga attraverso vari giardini di diverse proprietà, fino ad arrivare dopo circa 500 metri in via Clorinda Menguzzato, quando raggiunto dai carabinieri si è accasciato al suolo perdendo i sensi. Inutili sono stati i soccorsi dell’Ares118 chiamati immediatamente dalle forze dell’ordine presenti, i sanitari intervenuti subito però hanno solo potuto constatare il decesso dell’uomo. 

I SOCCORSI

Sul posto sono intervenuti di lì a poco anche il medico legale e il PM di turno della Procura della Repubblica di Roma con i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Legione Lazio di via in Selci per i rilievi tecnico scientifici del caso. Probabilmente l’autopsia chiarirà con esattezza i motivi della morte del 43enne mentre ai carabinieri rimarrà da chiarire il perché di tanta agitazione e cosa abbia spinto l’uomo ad una fuga così incredibile da portarlo alla morte. 

IL XIV MUNICIPIO

«Quando ho letto la notizia sono rimasto esterrefatto - dice il consigliere del XIV municipio Steranno Oddo - io abito in questa zona ed è un quartiere tranquillo, è periferico ma non ci sono case popolari ma solo molte nuove costruzioni. Bisognerebbe incrementare sì il numero degli agenti in servizio, visto che è un territorio di quasi 180mila abitanti coperto solo da due stazioni di carabinieri, quello di via Cortina d’Ampezzo e quello di Ottavia (caserma fino a qualche tempo fa con lo sfratto in corso, ndr), e uno solo di Polizia quello di Primavalle, diverso discorso è per le zone di Quartaccio e Primavalle molto più a rischio e “movimentate” di quella residenziale di Selva Candida».

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