Furti in casa a Ponte Milvio, presa banda di georgiani. Con il "Topolino Decoder" aprivano serrature con cilindro europeo

È stato il continuo via vai della banda dal palazzo, oltre alla visualizzazione delle telecamere di videosorveglianza nelle vicinanze degli appartamenti svaligiati, a portare gli agenti a perquisire l’abitazione

Furti in casa a Ponte Milvio, presa banda di georgiani
di Federica Pozzi
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Giovedì 18 Aprile 2024, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 08:42

Detenzione illegale di arma da fuoco, ricettazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Sono queste le accuse con cui sono stati arrestati tre georgiani e un ucraino dagli agenti del XV distretto Ponte Milvio. Gli investigatori erano sulle tracce della banda da tempo, a seguito di diversi furti in appartamento effettuati nella zona nord di Roma. Così, individuata l’abitazione utilizzata come presunta “base” per pianificare i furti o portarvi il bottino, in via Circonvallazione Clodia, è scattata la perquisizione.

LE INDAGINI

È stato il continuo via vai della banda dal palazzo, oltre alla visualizzazione delle telecamere di videosorveglianza nelle vicinanze degli appartamenti svaligiati, a portare gli agenti a perquisire l’abitazione.

Al suo interno il residente, georgiano di 42 anni, e altri tre uomini: due connazionali di 34 e 43 anni e un ucraino di 39 anni. Questi ultimi non residenti ufficialmente nell’abitazione.

Non solo la banda, consistente la refurtiva rinvenuta tra monili in oro e argento, quadri e macchine fotografiche. Inoltre, gli operatori hanno rinvenuto numerosi grimaldelli, chiavi adulterine e alcuni arnesi per scassinare le porte. Ancora, sono stati trovati due strumenti in grado di aprire qualsiasi serratura con cilindro europeo denominati "Topolino Decoder" (in grado di decodificare in poco tempo il profilo delle chiavi), ognuno del valore di euro 450 euro e una chiave bulgara, oggetto utilizzato per aprire le serrature a doppia bandiera, del valore di euro 350 euro.

Inoltre, in uso al 42enne, nascosta in un armadio, è stata trovata una pistola marca Tanfoglio, calibro nove per 21, completa di caricatore e 13 cartucce. Dai controlli sui numeri di serie, l’arma è risultata essere stata rubata in un'abitazione ad Ostia a settembre dello scorso anno.

Le inchieste recenti hanno dimostrato come le bande di georgiani siano specializzate in saccheggi notturni e ferrati proprio in furti che compiono con strumenti per lo scasso capaci di aprire qualunque serratura.

L’ARRESTO

Quindi il 42enne, residente nell’appartamento perquisito, è stato arrestato e associato presso la casa circondariale di Regina Coeli, dove l'arresto è stato convalidato dal gip che ne ha confermato la custodia cautelare in carcere. L’accusa per lui è di detenzione illegale di arma comune da sparo, ma anche, insieme ad altri tre componenti della banda, che pure sono indagati ma a piede libero, per ricettazione e possesso di chiavi alterate e grimaldelli.

Arresti non scontati visto il modus operandi di queste bande che molto spesso, per non essere rintracciate, dopo aver messo a segno un colpo tornano nella propria terra di origine così da far perdere le proprie tracce, per poi tornare a colpire quando le acque si sono calmate,

IL PRECEDENTE

Lo scorso gennaio, un’altra banda di georgiani specializzati in furti d’appartamento e ricercata in zona Montesacro, era stata sgominata dalla polizia grazie a una donna, vicina a uno degli appartamenti svaligiati che, accortasi della presenza dei ladri in casa, aveva chiamato il 112. Una volta arrivati, i poliziotti si erano trovati davanti la banda, composta da cinque uomini. Due erano stati arrestati dopo un breve tentativo di fuga e tre erano riusciti a dileguarsi.

A provare che la banda presa lo scorso gennaio fosse quella accusata di aver compiuto nella stessa zona diversi furti nei mesi precedenti, erano state le foto che li ritraevano in più appartamenti, immortalati dalle telecamere di sicurezza dei garage o delle scale dei condomini presi di mira. “Gli occhi elettronici” avevano fotografato proprio i due georgiani arrestati.

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