Vaccinato da due mesi ma non gli rilasciano il green pass: l'odissea di un avvocato reatino

Vaccinato da due mesi ma non gli rilasciano il green pass: l'odissea di un avvocato reatino
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Lunedì 13 Settembre 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 13:16

RIETI - Oggi è atteso in tribunale a Lecco, ma solo questa mattina saprà se sarà costretto a raggiungere la città lombarda in auto oppure sarà autorizzato a salire sul treno, pur non avendo il green pass ma soltanto la certificazione dell’avvenuta vaccinazione. 
Una vicenda grottesca, figlia della pandemia, quella che coinvolge l’avvocato reatino Francesco Colapaoli, vice presidente della Fondazione nazionale Aiga “Bucciarelli”, da mesi in attesa che gli venga rilasciato il green pass, indispensabile per la sua attività che prevede accessi e frequentazione di locali ed eventi pubblici.

Ma, nonostante solleci, diffide e richieste varie, né la Regione, né la Asl, sono state in grado di risolvere il problema.

Una “non risposta” che ha spinto il professionista a presentare una denuncia prima a Roma, dove sabato gli è stato vietato l’ingresso in un ristorante di Prati al termine di una convention di avvocati, poi a integrare ieri mattina l’esposto nella caserma dei carabinieri di Rieti. 

Situazione Kafkiana. «E’ una situazione surreale – si sfoga il professionista reatino - Mi è stata inoculata dal medico la seconda dose di vaccino l’8 luglio ed ho ricevuto regolare certificazione di avvenuta vaccinazione, ma il medico non è riuscito a registrarla, così da allora è impossibile elaborare il green pass ed è iniziata la mia odissea. Ho scritto ad una mail dedicata ai cittadini il 13 luglio, ma senza esito, ho chiamato il numero verde dedicato 800912491 senza mai poter parlare con un operatore, ho aperto due ticket con il numero unico della regione Lazio, ma niente da fare». 

l legale, però, non si è arreso e il 25 luglio ha inviato richieste con posta elettronica certificata alla Regione e all’Asl, quest’ultima poi contattata per le vie brevi: «A Rieti sono stato rassicurato, ma dopo una settimana, non riuscendo a contattare il personale del servizio, ho inviato una ulteriore mail ricevendo come risposta la richiesta di inviare dati, già in possesso dell’azienda, che ho trasmesso una seconda volta. Tutto inutile, il green pass è rimasto una chimera, come pure non ha prodotto risultati l’appello al prefetto («Eppure gli uffici si sono adoperati per risolvere il problema», puntualizza) con il quale l’avvocato segnalava di doversi recare a Roma il 10 settembre, e poi in Lombardia oggi. 

Perché?. «Perché non può essermi rilasciata una attestazione provvisoria che sostituisce il green pass in attesa di risolvere il problema tecnico? Utilizzo i mezzi pubblici per i lunghi spostamenti, ma non si può sapere se le mie attestazioni saranno sufficienti o se dovrò rinunciare ad usare i treni, perché Trenitalia non rilascia informazioni e le Faq governative non spiegano nulla». La via della denuncia, alla fine, è stata inevitabile, ma solo questa mattina Francesco Colapaoli potrà sapere come raggiungere il tribunale di Lecco. 

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