Rieti, truffa del falso pacco da consegnare: tre tentativi in un giorno

Questura di Rieti (foto d'Archivio)
di Emanuele Faraone
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Venerdì 12 Agosto 2022, 00:10

RIETI - Sventati tre diversi tentativi di truffa nella stessa giornata ai danni di altrettante anziane da sole in casa. Proseguono senza sosta le truffe e le denunce verso anziani reatini, vittime di raggiri ben congegnati per estorcere denaro. Ora il nuovo trend è quello del recapito del pacco da pagare alla consegna a domicilio: prima il contatto telefonico per avvisare dell’imminente arrivo del pacco e del prezzo da pagare poi, se l’anziano cade nella rete, ecco che poco dopo suona il campanello con il malvivente nei panni del sedicente corriere, pronto a intascare i soldi. Questa volta i tre differenti tentativi di truffa, in una giornata (un quarto episodio, anche questo sventato, solo sei giorni fa e denunciato in Questura) non sono andati in porto, in quanto le tre donne - tutte anziane, rapide a fiutare la truffa - hanno fatto saltare i piani degli ignoti.

La situazione. Si sta attestando ormai come una vera e propria emergenza a Rieti il fenomeno di questa tipologia di frodi che, in realtà, non si è mai interrotta, ma che ha solo cambiato pelle. Fino a qualche mese fa le modalità di truffa erano per lo più legate al sedicente legale o amico che chiedevano denaro per un guaio (arresto, incidente stradale o difficoltà economica) a un presunto nipote dell’anziana da truffare. Ora, la nuova evoluzione, è il finto recapito del pacco dove l’urgenza e la buona fede fanno cadere in trappola gli anziani. Vittime che vengono “selezionate” dai numeri di utenze fisse dell’elenco telefonico. Oltre ai tentativi, purtroppo, molte truffe sono andate a segno, con i malviventi che sono riusciti a farsi consegnare (come meno di due mesi fa) non solo contanti ma anche ingenti quantità di oro. Episodi sui quali indaga la Squadra mobile della Questura di Rieti, sulla scorta di testimonianze e attività investigative e che indirettamente (e inevitabilmente) vanno anche a richiamare, almeno un po’, la responsabilità di figli e nipoti che, oltre al dovere di mettere in guardia i propri anziani congiunti, dovrebbero avere anche un più accorto controllo sulla diretta disponibilità di somme di denaro e oro di persone più fragili.

Spesso, per accreditarsi, i malviventi invitano la vittima a richiedere ulteriori chiarimenti telefonici direttamente alle forze dell’ordine o al proprio figlio-nipote, senza però riagganciare mai il cellulare. Così, dopo il colloquio, nonostante la vittima abbia riattaccato il telefono, quando rialza la cornetta per telefonare, si ritrova di nuovo in ascolto con i malviventi in quanto quella linea non si è mai interrotta. Truffe spesso i cui responsabili - dopo essersi presentati all’uscio di casa - non sono facilmente individuabili, anche per l’assenza di un’efficace rete di telecamere di videosorveglianza in città, per vedere i loro transiti.

Le modalità. Non sono poi neanche mancati episodi in cui questi soggetti hanno bussato alla porta travestiti da falsi dipendenti Enel o tecnici, per entrare in casa e derubare gli anziani soli, spesso millantano anche problemi o guasti tecnici rispetto ai quali c’è urgenza di intervenire. Truffe a tema Covid: i delinquenti si spacciano per personale sanitario e chiedono soldi per curare i figli o nipoti delle vittime, a loro detta ricoverati in ospedale affetti dal virus. C’è da dire che non si sono mai verificati casi di violenza, minaccia o costrizione fisica, per cui solo con l’arma del buon senso e della ragione queste truffe potrebbero essere evitate senza troppe difficoltà.

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