RIETI - Accorpamenti delle scuole nel Reatino, si cerca una proposta condivisa, sperando in una deroga. Dopo la conferenza sul dimensionamento della rete scolastica in Provincia - in cui è stata condivisa la linea da adottare tra sindaci, sindacati e dirigenti scolastici, di richiedere alla Regione una proroga per il prossimo anno scolastico sull’ipotesi di accorpamento - e dopo l’incontro in Regione tra sindacati e l’assessore Schiboni, prima riunione, ieri, del tavolo tecnico: l’obiettivo è elaborare una proposta alla Regione.
Lo scenario. «Abbiamo confermato la richiesta di deroga da sottoporre alla Regione - spiega la presidente della Provincia, Roberta Cuneo - per tutti i Comuni del cratere sismico e per i Comuni con sedi montane.
Le prospettive. Dai sindacati, la sottolineatura che i 53 tagli in tre anni, dei quali parlano le linee guida regionali, sono il frutto di dati statistici che penalizzano il Reatino e sono da valutare quanti riguarderanno il Reatino. L’unico punto certo è il mantenimento di quanto evidenziato in Provincia: la richiesta univoca di deroga per avere un anno di tempo «in modo da formulare una proposta seria, condivisa e credibile per il futuro - spiega il segretario provinciale dello Snals, Luciano Isceri. - I ristrettissimi tempi in cui si dovrebbe dar luogo a nuovi accorpamenti, con il sacrificio di alcune autonomie scolastiche entro il 29 dicembre, non ci consente di proporre interventi che diano stabilità nel tempo e garantiscano la tenuta della nostra rete scolastica provinciale, già duramente colpita dallo spopolamento delle aree interne montane. Per questo, ci siamo espressi in piena sintonia con la proposta di Cuneo di richiedere la proroga di un anno sugli interventi previsti per alcuni istituti reatini». Dello stesso avviso la Flc Cgil: «La forzatura avanzata che porterebbe, nella provincia di Rieti, ad accorpamenti in 6 scuole - sottolineano dalla Cgil - è incompatibile con le esigenze di questo territorio».