LA «COLPA»
Tutta colpa dell’ordinanza «contingibile ed urgente numero 35» adottata – causa forza maggiore – dall’amministrazione comunale di Petrella Salto dopo la caduta di cinque pioppi ad alto fusto a causa del maltempo dello scorso 22 agosto. Pioggia e una violenta tromba d’aria avevano abbattuto diverse alberature senza fortunatamente causare danni a cose o persone, mentre altre piante erano rimaste irrimediabilmente danneggiate.
Da qui, per ovvi motivi di pubblica sicurezza ed incolumità, a seguito delle valutazioni e delle risultanze dei sopralluoghi effettuati da tecnici comunali e da un agronomo, erano state subito disposte le operazioni di taglio, potatura, depezzamento e rimozione delle piante cadute a terra e di quelle danneggiate.
ORDINANZA POCO VISIBILE
Però il provvedimento amministrativo, sul quale nulla si può ovviamente eccepire, messo nero su bianco in due fogli A4 e affisso in un cartello stradale verticale all’ingresso della spiaggia e in alcune piante del parcheggio non attirava di certo l’attenzione e non è stato notato o visto da nessuno, non essendo presenti sul luogo né transenne o altra segnaletica di maggiore evidenza.
BAGNANTI IGNARI
Così turisti, residenti e avventori di turno hanno tranquillamente parcheggiato nell’area dove si dovevano eseguire le operazioni di taglio, nella zona che era stata esplicitamente interdetta al transito e alla sosta: sia il piazzale antistante lo chalet Altobelli che il sottostante parcheggio laterale della spiaggia dei Pioppi, dalle 6 del mattino alle ore 18. Ma verso le 13, quando le numerose auto presenti impedivano il transito dei mezzi pesanti per la rimozione degli alberi, è arrivata la visita del carro-attrezzi in riva al lago per la rimozione forzata delle auto.
Autovetture che grazie al «pronto intervento» dei proprietari giunti di corsa dal ristorante, dalla piscina e dalla spiaggia, dopo essere state rimosse sono state in alcuni casi ridepositate a terra tra proteste, grida e minacce, ma il salato verbale di circa 115 euro per la «chiamata» del carro-attrezzi è stato comunque inevitabile. E anche se tutti hanno torti e ragioni, sono già pronti – assicurano i «multati» – una raffica di ricorsi.
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