RIETI - Dispersa all’ospedale de Lellis. Inghiottita nelle stanze del “pronto soccorso” e poi “nascosta” in uno dei reparti ospedalieri, senza che i parenti potessero aver notizie di lei, perché al “pronto soccorso” non c’è un centralino al quale risponde qualcuno. Spedita quindi in un reparto senza avvertire la famiglia, tanto che è stato necessario l’intervento di ben tre impiegati per ritrovarla tra le stanze dell’ospedale reatino dove, tra le altre cose, era stata anche fatta cadere dal letto. E’ la surreale storia capitata ad una 91enne reatina, affetta da vari problemi fisici, trattata come un semplice pacco. «Quando finalmente l’abbiamo ritrovata, ci hanno detto che non l’avevano ancora curata perché c’erano altre priorità e non c’era abbastanza personale» racconta tra l’incredulo e il disperato Elisabetta Spada, figlia della donna.
Il ricovero. Tutto è iniziato una decina di giorni fa, quando la 91enne ha accusato un malore nella sua casa a Poggio Mirteto. «Abbiamo deciso di chiamare l’ambulanza – spiega la figlia – e, dopo un primo consulto, è stati deciso di portare mia madre al pronto soccorso del de’ Lellis».
Scomparsa. Una volta all’ospedale arriva però una brutta sorpresa. «Allo sportello ci dicono che mia madre non c’era – racconta la signora Spada – che non risultava da nessuna parte. Arrivano altre due persone e in tre iniziano la ricerca. Dopo un po’ mi dicono che è stata ricoverata al reparto Medimef, ma nessuno ci aveva avvertito». La donna raggiunge la madre al reparto e lì arrivano altre pessime sorprese. «Era stata portata in reparto senza cambi – spiega la Spada – con la vestaglia che aveva indosso che, tra l’altro, era sporca di cibo. Mia madre non è autosufficiente, ma è lucida e si lamentava per un dolore alla gamba, dicendo di essere caduta.
Una donna che era lì ricoverata ci ha confermato che era stata fatta cadere dal letto. Cosa che era già successa in passato». Depressa e arrabbiata, alla donna non è restata che una scelta. «Ho portato via mia madre – conclusa la figlia – perché non stavano facendo nulla da un punto di vista medico. Mi hanno detto che c’erano altre priorità e c’era poco personale. Al pronto soccorso non fanno entrare nessuno e non c’è un recapito telefonico, nei reparti si può entrare solo in due e diventa ancor più difficile assistere familiari anziani. Purtroppo, non è la prima volta che ci scontriamo con questa situazione al de Lellis».