Leonessa, un'intera comunità piange il medico Angelo Gentili

Angelo Gentili
di Riccardo Fabi
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Giovedì 10 Agosto 2023, 00:10

RIETI - Non è stato ancora dato il nulla osta per il rilascio della salma del 76enne medico leonessano Angelo Gentili, deceduto martedì, poco prima delle 8, in frontale nel territorio di Terzone di Leonessa. Il medico-chirurgo in pensione si è scontrato, mentre era alla guida della sua autovettura, con un furgone che trasportava latte, in un tratto in semirettilineo. Sul corpo dell’uomo è stata effettuata una ispezione cadaverica ma non è stata disposta l’autopsia. Resta quindi ancora da stabilire la data dei funerali dell’uomo Ci sono uomini, storie e silenzio dietro un incidente stradale. Un uomo la cui scomparsa ha lasciato un vuoto enorme nella comunità leonessana.

Il ricordo. Spesso, nelle comunità più piccole, come quella di Terzone a Leonessa o Cascia, un fatto di cronaca è pesante da mandare giù. È una mattina di inizio agosto, nelle montagne del leonessano l’aria è leggera come la spenzeratezza di Angelo Gentili, 76 anni, medico chirurgo in pensione, un uomo buono sempre dalla parte degli ultimi, che si avvia verso la cura dei suoi piccoli animali. Poi l’enorme silenzio. Una comunità che con le prime luci del mattina apre le finestre delle case per i suoni rituali nei piccoli borghi nel leonessano. Ma è un suono vuoto e pesante, perché le stradine dei borghi si riempiono improvvisamente di un brutto silenzio. E improvvisamente inizia il ricordo di un uomo che intorno al silenzio ha costruito la sua bontà, come viene ricordato da un post Facebook di un amico, che lo elogia nella sua semplicità sempre al fianco degli altri. 
Angelo Gentili viveva quasi nascosto, lontano dai clamori, schivo della mondanità. Una vita spesa come medico chirurgo negli ospedali di Cascia e Norcia. Ma in tanto ancora lo cercavano, seppur fosse in pensione, per un consiglio o semplicemente una confidenza. Viveva spendendosi tra la sua casa a Cascia, dove risiedeva, e San Giovenale nella piana di Terzone, suo paese d’origine, dove tornava ogni estate. 
A San Giovenale viveva alimentando il suo vero amore, da sempre un grande attaccamento alla Madre Terra. Se non era a Cascia era sicuramente a quota mille, nel silenzio, appunto, a curare i suoi conigli, galline, papere e il suo orto. 
Poteva essere definito con due termini, chirugo-contadino, perché il suo modo di fare era rimasto invariato da quando era in prima fila nella sanità.

Sempre in ascolto e in aiuto degli altri. Una missione concreta, in costante disponibilità, in riflessioni serie. Ha dato molto al territorio, non solo nel servizio ai malati ma anche sotto il profilo amministrativo e politico. Era facile riconoscerlo, sempre un giubbotto che copriva tutto, scoppola in testa, cravatta e scarpe pesanti. Ma appena si incrociavano i suoi occhi vispi e due baffetti accennati e un viso cotto dal sole si riconosceva immediatamente Angelo Gentili. Un cuore gentile, sempre aperto agli altri, medico fidato della comunità delle suore. Angelo non è mai stato il medico dei potenti, ma dei più piccoli e bisognosi. Se ne è andato in punta di piedi, posando lo zaino e andando avanti, come solo lui sapeva fare.

Il saluto. Anche l’onorevole Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia ha voluto ricordare la figura di Angelo Gentili. «E’ stato un punto di riferimento per intere comunità, un gigante dell’umiltà dell’appartenere al territorio. Siamo stati - ha ricordato Trancassini - avversari in consiglio comunale, ma raramente mi è capitato di incontrare persone dotate di una tale correttezza e lealtà. Un uomo buono, una persona di un livello incredibile».

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