Dopo una fortunata serie di appuntamenti contraddistinti da una ricercata selezione cinematografica d'avanguardia il cineforum con l'ultimo incontro punta lo sguardo dei suoi spettatori sul 1953. L'anno della morte di Stalin. Un'emorragia cerebrale fulmina il baluardo del comunismo russo lasciandolo riverso a terra, nell'apice storico del totalitarismo tra purghe, torture, polizia segreta e rastrellamenti di massa. L'annuncio della scomparsa di Joseph Stalin viene diffuso solo giorni dopo e mentre il paese si stringe con struggente fedeltà al suo leader, padre della nazione, è tra i gangli del potere che si innesca una feroce lotta.
La lotta per sostituire Stalin. Di fatto il film rispecchia con incisività la satira di un regime folle, i cui politici tracotanti si pongono al di sopra della legge e del rispetto degli interessi del popolo, considerando solo il proprio tornaconto. Nell'affresco satirico è solo l'ingiustizia a regnare sovrana, lasciando impuniti crimini e criminali a scapito di chi non può difendersi, nella sostanza uno specchio che ricalca non solo la Russia del 1953 ma tutto il marcio delle democrazie occidentali odierne.
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