E cercando nel calcio, proprio quella distrazione necessaria per alleviare, in parte, il momento di sconforto vissuto lo scorso fine settimana, il tecnico di Brescello prova ad immaginare una ripresa della stagione, nonostante le indicazioni provenienti dal Palazzo sembrano convergere su uno stop anticipato.
«Siamo ancora nel campo delle ipotesi – rimarca Caneo – non è ancora chiaro cosa potrà accadere, ma a noi in questo momento conviene restare con la testa dentro la stagione e se dovessimo ripartire dovremo affrontare gli impegni dando tutto quello che avremo ancora dentro, per poi magari affrontare una post season e giocarci la salvezza con le altre. Chiaramente in questa fase il campo, le dinamiche di spogliatoio e l'intesa tra i ragazzi sono aspetti che stanno venendo meno, ma sono, anzi siamo sicuri che basterà poco per ritrovare la chimica giusta».
Da giorni ormai, l'attenzione è incentrata sul protocollo sanitario che la Fmsi (medici sportivi), di comune accordo con la Federcalcio ed i vari presidenti di Lega (dalla A alla C) sta cercando di mettere a punto per fare in modo che dopo il 4 maggio, qualora il governo dia l'ok per la ripresa delle attività sportive, si possa lavorare in sicurezza e sotto costante controllo sanitario. Ma su questo aspetto, nei giorni scorsi già il dg Di Santo aveva mostrato scetticismo e preoccupazione: non è da meno Caneo.
«Ritiro blindato, controlli periodici, allenamenti separati: la vedo una soluzione molto complicata, almeno in C, perché per fare ciò serve innanzitutto avere un centro sportivo a completa disposizione altrimenti ci saranno ulteriori costi da sostenere. Credo, però, che essendo la situazione del Rieti non dissimile da più dell'80% dei club professionistici, che si proverà a studiare qualche altra soluzione».
Probabilmente sì o forse questo aspetto rappresenterà il vero ostacolo insormontabile dinanzi al quale la Figc accoglierà la proposta della Lega dichiarando concluso il campionato di C, ma per Caneo la salute ha la priorità su tutto il resto.
«Indubbiamente in questa fase l'interesse principale resta quello di non mettere a rischio la salute di chi va in campo - conclude il tecnico - perché è proprio lì che si è bloccato il meccanismo. Personalmente sono convinto del fatto che in un modo o nell'altro, il calcio tornerà a riaprire i battenti e a concludere la stagione perché intorno ad pallone che rotola ci sono tanti interessi: sponsor, diritti tv, accordi commerciali ed altro ancora. La cassa integrazione ai tesserati? Sarebbe un'importante boccata d'ossigeno soprattutto per i presidenti-proprietari - conclude Caneo - che ancor prima di fare calcio, sono a capo di aziende che generano fatturati, che hanno dei dipendenti, che rappresentano il motore economico del nostro Paese».
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