Rieti, dalla squadra allo stadio,
da Marini a Curci: il presidente
Poulinakis a tutto campo

A destra il presidente Manthos Poulinakis insieme Panagiotis Katsattis, suo braccio destro
di Umberto Leoncini
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Martedì 25 Settembre 2018, 17:13
RIETI - «Vogliamo una squadra, il Rieti, stabilmente tra i professionisti nel calcio italiano». parole e musica di Manthos Poulinakis nella sua prima conferenza stampa nella veste di presidente del Rieti, dopo le dimissioni di Gianluca Marini all’indomani della prima vittoria degli amarantocelesti in serie C contro la corazzata Casertana. «Il calcio è la mia passione e in questo momento il Rieti calcio è la mia grande passione. Spero di entrare nella storia del calcio reatino per far ciò è necessario ridurre al minimo gli errori perché chi lavora può sbagliare: speriamo di fare più cose buone che errori».

Il nuovo presidente chiarisce subito che il suo è un interesse prettamente sportivo: «Non mi piace parlare molto ma posso assicurarvi che non sono interessato a farmi pubblicità anche perché a Rieti non ho interesse a fare business. Voglio costruire una squadra dove i giocatori giocano con il cuore per la maglia che indossano. Per far questo servono tante figure oltre ai giocatori e allo staff tecnico, partendo dal magazziniere al team manager motivate e la maggior parte delle persone che abbiamo trovato non hanno mai lavorato in un team professionistico ma resteranno qui perché sono parte integrante del club e vivono nella città ma riceveranno tutto l’aiuto per crescere professionalmente con il Rieti. L’obiettivo è quello di avere uno staff che giorno dopo giorno riesca a lavorare al meglio per il bene della società e fare in modo di restare tra i professionisti nei prossimi anni».

«Il nostro obiettivo è una salvezza tranquilla – continua Poulinakis - abbiamo una squadra giovane ma dopo la prima partita abbiamo dimostrato di saper tenere il campo e migliorare di gara in gara. Il nostro tecnico è giovane ma ha un’ottima esperienza non a caso è il più giovane allenatore professionistico  a sedere in panchina in Portogallo. Abbiamo bisogno di tempo e partite per amalgamarci siamo una squadra nuova: può succedere di vincere con una squadra accreditata come la Casertana e perdere con una meno forte, fa parte del gioco. Sappiamo di essere nel girone più difficile della seri C italiana. Ma possiamo fare bene».

Passando alle questioni societarie il businessman greco precisa: «Prima non ha fatto altre uscite pubbliche con la stampa perché il passaggio delle quote è avvenuto tardi, è stato fatto tutto di corsa facendo la squadra da zero e scoprendo problemi la cui esistenza si è manifestata solo dopo l’acquisizione come quello dello stadio. Ringrazio Gianluca Marini che è stato quello che mi ha parlato di Rieti e mi ha portato a Rieti e se non era per Gianluca Marini non sarebbe stato possibile fare la squadra, non sarebbe stato possibile iscriversi e adempiere tutte le pratiche burocratiche. Marini si è preso un po’ di riposo dopo la Casertana ma non andrà via e farà quello per cui è più portato sempre all’interno della società».

Sull’ex presidente della promozione in serie C, Riccardo Curci, Poulinakis non si sbilancia e resta vago anche se il tono lascia intendere i rapporti non sono dei migliori: «Curci ed io ci conosciamo e conosciamo i nostri rispettivi caratteri, se Curci ama questa squadra sa cosa da fare».

Il passaggio sulle infrastrutture è legato alla questione dello stadio sulla cui apertura per la prossima gara in casa si dice ottimista: «Vorrei ringraziare il sindaco di Rieti Antonio Cicchetti e il consigliere Roberto Donati che sono sempre presenti e mostrano un reale interesse per le nostre sorti – prosegue - Stiamo dialogando con il Comune per prolungare il contratto di gestione dello stadio che scadrà il prossimo anno in modo da migliorare la dotazione infrastrutturale esistente per far crescere anche la squadra. Per noi è fondamentale un campo di allenamento».

Anche sul mercato il presidente non si sbottona: «Abbiamo già un giocatore che gioca nella sua nazionale (Dabo, ndr) e da informazioni che abbiamo ci potrebbe essere un ulteriore convocazione di un giocatore con la propria nazionale all’interno della nostra rosa. Se ci sarà necessità faremo tagli e inseriremo nuovi giocatori ma al momento stiamo bene così».

Manthos Poulinakis chiude con un appello ai tifosi e non: «Rieti è una città appassionata di sport. La città deva amare la sua squadra e le persone devono stare vicino alla sua squadra e quando possibile venire allo stadio, il Rieti gioca nel calcio professionistico nazionale e rappresenta la città in Italia, ma anche fuori dai confini, avendo in rosa giocatori e tecnici stranieri che fanno sì che ogni settimana sui giornali dei loro Paesi sui loro giornali come in occasione del minuto di silenzio per le vittime degli incendi in Grecia. Il Rieti andrà avanti a prescindere dal vecchio, presente e il prossimo presidente».
 
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